![Decisioni e Dichiarazioni del G7 a Capri: Unita su Gaza, Ucraina e Sanzioni all'Iran 1 20240422 093216](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240422-093216.webp)
La recente ministeriale del G7 a Capri ha segnato un momento di significativa convergenza tra le principali potenze mondiali su temi di rilevanza internazionale, come la situazione in Medio Oriente, il sostegno all’Ucraina e le tensioni con l’Iran. Con la partecipazione dei ministri degli Esteri di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito, Stati Uniti e l’Alto Rappresentante dell’UE, Josep Borrell, l’incontro ha evidenziato una forte unità di intenti.
L’appello per Gaza e il messaggio all’Iran
Una delle questioni più pressanti affrontate durante il vertice è stata la situazione a Gaza, dove i ministri hanno espresso preoccupazione per le tensioni in corso e i recenti raid. La dichiarazione congiunta ha sottolineato l’importanza di prevenire ulteriori escalation e ha ribadito l’opposizione a operazioni militari su vasta scala a Rafah, considerate potenzialmente disastrose per la popolazione civile. “Per Gaza, abbiamo ribadito il no all’offensiva militare israeliana a Rafah e che il nostro obiettivo è quello di avere due stati e due popoli”, ha dichiarato il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani.
Parallelamente, l’attenzione si è rivolta all’Iran, in seguito a un attacco attribuito a Israele. I ministri hanno invitato sia Tel Aviv sia Teheran a evitare reazioni che possano aggravare la situazione. “Chiediamo che l’Iran e i suoi gruppi affiliati cessino i loro attacchi”, ha affermato Tajani, evidenziando la disponibilità del G7 ad adottare ulteriori sanzioni o misure in risposta a iniziative ritenute destabilizzanti da parte di Teheran.
Il sostegno incondizionato all’Ucraina
Un altro pilastro della discussione è stato il sostegno all’Ucraina, con un impegno chiaro e unanime da parte dei Sette a sostenere il diritto all’autodifesa del paese e a intensificare l’assistenza in materia di difesa e sicurezza. “Stiamo aumentando le nostre capacità di produzione e consegna”, hanno sottolineato i ministri, impegnandosi a rafforzare le capacità di difesa aerea ucraine per salvaguardare vite umane e infrastrutture critiche.
Importante è stato anche il tema del risarcimento per le perdite subite dall’Ucraina a causa dell’aggressione russa, con una chiara posizione del G7 a favore dell’ottenimento di compensazioni. “Sosteniamo l’Ucraina nell’ottenere un risarcimento per le perdite, le lesioni e i danni derivanti dall’aggressione della Russia”, si legge nel documento congiunto. Inoltre, è stata ribadita l’intenzione di mantenere i beni sovrani russi immobilizzati nei Paesi del G7 fino alla cessazione dell’aggressione.
Conseguenze per i rapporti con la Russia
Le relazioni con la Russia sono state inevitabilmente al centro del dibattito, con una condanna esplicita per l’uccisione del dissidente russo Alexei Navalny. Il G7 ha espresso la volontà di continuare a imporre misure restrittive e adottare azioni appropriate in risposta alle violazioni e agli abusi dei diritti umani in Russia. “Non smetteremo di ritenere responsabili i colpevoli della morte di Alexei Navalny”, afferma il comunicato, chiedendo inoltre al Cremlino di rilasciare tutti i prigionieri politici.
Di particolare rilievo è stata la conferma dell’Italia, attraverso le parole di Tajani, riguardo alla consegna di armi all’Ucraina, in linea con le dichiarazioni del presidente del Consiglio. “Faremo il possibile per la protezione aerea dell’Ucraina”, ha precisato Tajani, evidenziando un impegno concreto nel sostegno alla difesa ucraina.
La ministeriale del G7 a Capri si è conclusa con una dimostrazione di solidarietà internazionale e un’impegno verso la collaborazione continua tra i Paesi membri su questioni di portata globale. L’unità mostrata sulle varie tematiche discusse rappresenta un segnale forte verso la ricerca di soluzioni pacifiche e di sostegno alle nazioni in difficoltà, con una particolare attenzione alla tutela dei diritti umani e alla sicurezza internazionale.