La transizione europea verso l’auto elettrica: una strada in salita
La marcia dell’Europa verso l’abbandono definitivo dei veicoli endotermici e la transizione completa alla mobilità elettrica appare costellata di sfide significative. Thierry Breton, commissario al Mercato Interno e all’Industria dell’Unione Europea, mette in luce le difficoltà di questo percorso, sottolineando che nonostante l’impegno profuso, il continente non è ancora pronto per un cambiamento così radicale. Le sue parole risuonano come un monito a non sottovalutare gli ostacoli che attendono l’UE nella corsa verso il 2035, anno in cui si prevede lo stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel.
La posizione di Breton emerge da un documentato allarme, dove si evidenziano cinque problematiche principali che frenano l’Europa nella sua corsa all’elettrico. Tra queste, spiccano il ritmo d’adozione dei veicoli elettrici, l’accessibilità economica, le infrastrutture di ricarica, la riqualificazione della forza lavoro e l’accesso alle materie prime critiche. ‘Le vendite di nuovi veicoli elettrici stanno aumentando, ma dovranno crescere di sette volte entro il 2035 per soddisfare la domanda prevista’, è uno dei passaggi chiave del documento, che mette in luce la necessità di un’accelerazione decisiva.
La questione dei prezzi e delle infrastrutture
Uno dei nodi cruciali della transizione è rappresentato dall’accessibilità economica dei veicoli elettrici. Al momento, sono pochi i modelli venduti a meno di 30.000 euro, di cui una parte significativa proviene dalla Cina. Questo aspetto solleva preoccupazioni sul fronte della competitività europea, in un momento in cui la presenza delle auto elettriche cinesi sul mercato europeo sta crescendo in modo esponenziale. Il documento di Breton evidenzia come la quota di mercato di queste vetture sia passata dall’1% del 2021 al 20% del 2023, segnale di un cambiamento significativo nel panorama automobilistico del continente.
Le infrastrutture di ricarica rappresentano un altro ostacolo importante. Nonostante la loro crescita, la distribuzione dei punti di ricarica resta concentrata in pochi Stati membri, con il 61% dei punti di ricarica situati in soli tre Paesi dell’UE. La mancanza di una rete capillare e uniformemente distribuita può ostacolare seriamente l’adozione di veicoli elettrici su larga scala, limitando la mobilità dei cittadini europei e l’attrattiva dell’auto elettrica.
Occupazione e dipendenze: le sfide sul fronte delle competenze e delle materie prime
Il passaggio all’elettrico non riguarda solo la produzione di veicoli o la creazione di infrastrutture, ma ha anche un impatto profondo sul mercato del lavoro. La necessità di riqualificare e formare almeno 700 mila lavoratori entro il 2027 emerge come una sfida critica per mantenere la competitività dell’industria automobilistica europea. Inoltre, la questione dell’accesso alle materie prime per la produzione di batterie evidenzia un rischio di dipendenza da fornitori esterni, con potenziali implicazioni sulla sicurezza e sull’autonomia strategica dell’Europa.
Thierry Breton sottolinea che la transizione verso la mobilità a zero emissioni non può avvenire solo attraverso decisioni politiche o strategiche top-down, ma richiede un impegno collettivo e una pianificazione attenta. ‘Il Green Deal non sarà raggiunto con la bacchetta magica o con un ordine esecutivo di Bruxelles. Tutte le condizioni abilitanti devono essere soddisfatte’, afferma, richiamando all’azione concreta e coordinata di tutti gli attori coinvolti.
La concorrenza cinese e la strategia europea
L’avanzata delle auto elettriche cinesi sul mercato europeo non è solo una sfida commerciale, ma rappresenta anche un campanello d’allarme sulla capacità dell’Europa di mantenere la propria autonomia industriale e tecnologica. La crescita esponenziale delle vendite di questi veicoli evidenzia la necessità per l’Europa di rivedere la propria strategia non solo in termini di produzione e infrastrutture, ma anche per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo, la formazione professionale e la politica industriale.
Il percorso dell’Europa verso una mobilità sostenibile e a zero emissioni è costellato di sfide significative, ma anche di opportunità. La transizione rappresenta un momento cruciale per riaffermare la leadership tecnologica, economica e ambientale dell’Unione Europea. Tuttavia, affinché questo cambiamento sia efficace e inclusivo, è indispensabile affrontare con determinazione e realismo le problematiche evidenziate, lavorando insieme per superare gli ostacoli e cogliere le opportunità che la transizione verso l’auto elettrica può offrire. La strada è in salita, ma l’obiettivo rimane fondamentale per il futuro sostenibile del continente.