L’università e le sfide dell’inclusività: il pensiero del rettore dell’Orientale
Nell’ambito accademico, il dibattito sull’inclusività e sulla libertà di espressione si fa sempre più acceso. Roberto Tottoli, rettore dell’università degli studi di Napoli L’Orientale, condivide la sua visione riguardo le dinamiche interne alle università italiane, enfatizzando l’importanza di mantenere aperti i canali del dialogo e di contrastare ogni forma di antisemitismo e violenza. “Le richieste di boicottaggi vanno respinte sempre perché con le continue crisi internazionali possono estendersi a chiunque: oggi è Israele, domani potrebbe essere l’Iran,” afferma Tottoli, sottolineando la necessità di un approccio inclusivo.
Le linee guida contro violenza e antisemitismo
Il rettore Tottoli rivela che le linee guida per evitare e contrastare tentativi di violenza e antisemitismo nelle università sono state presentate e saranno discusse in Crui. “Fra 80 rettori possono esserci sensibilità diverse, ma sulle linee operative c’è accordo: non dobbiamo interrompere le relazioni, ma promuoverle, perché l’accademia è luogo di confronto,” dichiara il rettore. Questo principio riflette la convinzione che l’università debba rimanere un luogo aperto al dibattito, nonostante le sfide poste dalle minoranze che, secondo Tottoli, tendono a monopolizzare il discorso pubblico.
La sfida degli spazi universitari occupati
Il fenomeno delle occupazioni universitarie rappresenta una sfida significativa per le istituzioni accademiche, che si trovano a dover bilanciare il diritto di protesta con la necessità di mantenere un ambiente di studio e ricerca produttivo. “È quello che abbiamo necessità di concordare, ma in generale lo statuto dell’università rifugge dall’intervento delle forze dell’ordine,” spiega Tottoli, evidenziando come la tradizione universitaria di dialogo e apertura si scontri talvolta con azioni più radicali. La risposta del rettore agli occupanti è quella di cercare sempre la via del dialogo e della calma, pur riconoscendo le difficoltà che questo approccio comporta.
Il dibattito sul boicottaggio accademico
Il rettore dell’Orientale affronta anche la questione dei boicottaggi accademici, chiarendo la sua posizione contraria a tali pratiche. “La partecipazione a Med-Or, la fondazione di Leonardo, è a livello personale, anche io ne faccio parte e per me è un argomento irricevibile, non vedo perché qualcuno dovrebbe dirmi di togliermi da un progetto di ricerca,” afferma Tottoli. Questa affermazione mette in luce il suo impegno verso la libertà di ricerca e di espressione accademica, nonché la sua preoccupazione per le potenziali implicazioni di una politica di boicottaggio che, a suo avviso, non è inclusiva.
La cultura dell’indifferenza e la ricerca di soluzioni
Tottoli esprime preoccupazione per l’atteggiamento di indifferenza che, secondo lui, caratterizza la risposta della maggioranza alle rivendicazioni di pochi. “Mi sembra solo triste che l’argomento sia in balia di rivendicazioni di pochi, mentre la reazione della maggioranza sia l’indifferenza,” sottolinea il rettore. Queste parole riflettono la sua convinzione che solo attraverso un impegno collettivo e una maggiore consapevolezza sia possibile superare le divisioni e trovare soluzioni efficaci ai conflitti.
Un impegno verso l’inclusività e il dialogo
Nel corso dell’intervista, Roberto Tottoli ribadisce più volte l’importanza dell’inclusività e del dialogo come valori fondamentali dell’ambiente accademico. La sua visione si contrappone a quella di chi vede nelle università un terreno di scontro piuttosto che di incontro. La sfida che il rettore dell’Orientale e i suoi colleghi si trovano ad affrontare è quella di navigare le acque tumultuose del dibattito pubblico, mantenendo saldi i principi di apertura e di scambio culturale che da sempre caratterizzano il mondo dell’istruzione superiore.