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Operazione Duomo Connection: Arrestato Antonino Carollo a Pisa
La guardia di finanza ha arrestato Antonino Carollo, figura di spicco nell’indagine milanese conosciuta come Duomo Connection, su disposizione della Procura di Milano. Carollo, noto anche come Toni, è stato raggiunto da un provvedimento cautelare che lo vede coinvolto in accuse di bancarotta, reati fiscali e riciclaggio. L’arresto di Carollo, originario di Palermo e con un passato legato a Cosa Nostra, segna un punto di svolta nell’inchiesta che ha già portato al sequestro di beni per un valore di 4 milioni di euro.
Le indagini, svolte sotto la delega dei pm Bruna Albertini e Simona Ferraiuolo, hanno rivelato un complesso sistema fraudolento orchestrato da Giovanni Bosco, legale di professione e cognato di Paolo Errante Parrino. Questo sistema, a cui Carollo avrebbe preso parte attiva, prevedeva l’utilizzo di prestanome per aziende, alcune delle quali operanti nel settore edile-immobiliare, al fine di evadere il fisco, aggirare i creditori e favorire il riciclaggio di denaro illecito.
Un Sistema Fraudolento Ben Organizzato
Il gip Mattia Fiorentini, firmando l’ordinanza di custodia cautelare, ha evidenziato come il meccanismo fraudolento fosse ben pianificato e diretto da Giovanni Bosco con l’ausilio di Carollo e altri professionisti. Questo lascia intravedere l’ampiezza e la complessità dell’operazione che ha coinvolto diverse persone quali prestanome, nonché imprese in vari settori, principalmente quello edile e immobiliare.
Oltre a Carollo, l’inchiesta vede coinvolti altri tre individui, con due di essi posti agli arresti domiciliari. Il numero di indagati ammonta a 22, accusati di bancarotta fraudolenta, indebita compensazione di crediti d’imposta per un totale di oltre 2,5 milioni di euro, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte, riciclaggio, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
La Storia di Antonino Carollo
Antonino Carollo, detto Toni, non è nuovo alle cronache giudiziarie. Figlio di Gaetano Carollo, esponente di spicco della famiglia mafiosa di Resuttana assassinato nel 1987 a Liscate, in provincia di Milano, Antonino ha un passato marcato da condanne significative. La sua figura era già emersa con forza durante l’indagine Duomo Connection, coordinata da Ilda Boccassini e Giovanni Falcone, che tra il 1989 e il 1990 portò alla luce le infiltrazioni mafiose a Milano. In quell’occasione, Carollo fu condannato a 24 anni di carcere, essendo considerato il capo di un nutrito gruppo di pregiudicati siciliani.
La vicenda attuale, però, mette in luce un Antonino Carollo che, nonostante il passato, sembrava essersi allontanato dagli ambienti criminali di alto profilo, trovando però nuovamente il modo di infrangere la legge attraverso sofisticate tecniche di evasione fiscale e riciclaggio.
Un’Operazione di Ampio Raggio
L’operazione che ha portato all’arresto di Carollo e alla scoperta del sistema fraudolento non si è limitata alla sola città di Milano. Infatti, le perquisizioni condotte nell’ambito dell’indagine hanno interessato anche le province di Pavia, Pisa, Varese, Treviso, Livorno e Catanzaro. L’impiego di oltre 70 militari e di unità cinofile specializzate nella ricerca di denaro contante, i cosiddetti “cash dog”, sottolinea l’importanza e la vastità dell’operazione.
Nonostante le voci che volevano Carollo all’estero, la guardia di finanza ha eseguito l’arresto a Pisa, confermando così la sua presenza sul territorio nazionale. Questo dettaglio non fa che aggiungere un ulteriore elemento di interesse alla vicenda, dimostrando l’efficacia delle forze dell’ordine nel tracciare e catturare soggetti di alto interesse giudiziario.
L’indagine Duomo Connection e l’arresto di Antonino Carollo rappresentano un significativo successo per la Procura di Milano e per le forze dell’ordine coinvolte. La scoperta di un articolato sistema fraudolento e il sequestro di beni per un valore di 4 milioni di euro evidenziano l’impegno nella lotta contro la criminalità organizzata e il riciclaggio di denaro. Mentre il processo si avvia verso le sue fasi successive, resta da vedere quale sarà l’esito finale per Carollo e gli altri coinvolti in questa complessa operazione giudiziaria.