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La riforma dei bonus edilizi: verso una stretta sui massimali e le aliquote
La riforma dei bonus edilizi sembra ormai delinearsi all’orizzonte, portando con sé importanti novità per i contribuenti e il settore dell’edilizia. Dopo le anticipazioni del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha annunciato la fine dei meccanismi automatici degli sconti fiscali, ulteriori dettagli sono emersi dalla voce di Giovanni Spalletta, direttore del Dipartimento delle Finanze. Durante un’audizione in Senato, Spalletta ha delineato i contorni di quella che potrebbe essere la futura gestione delle agevolazioni nel settore edilizio, sottolineando l’intenzione di abbandonare le ‘aliquote eccessivamente generose’ a cui ci si era abituati con strumenti come il Superbonus. Le modifiche preannunciate riguardano non solo un adeguamento delle aliquote, ma anche una proposta di limitare la maggior parte dei bonus edilizi al 50%, con rare eccezioni al 60 e al 70%. Questa mossa si accompagnerebbe a limitazioni più stringenti sui massimali di spesa e sulla detraibilità dei lavori, delineando un quadro di maggiore rigore e controllo nelle agevolazioni fiscali per l’edilizia.
La lotta contro l’utilizzo fraudolento dei bonus
Nel corso della medesima audizione, un altro tema caldo è stato affrontato da Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, che ha messo in luce il problema dell’utilizzo fraudolento dei crediti legati ai bonus edilizi. Ruffini ha riferito che, grazie all’azione congiunta con la Guardia di Finanza, sono state intercettate truffe per un valore complessivo di circa 15 miliardi di euro. Di questi, 6,3 miliardi sono stati bloccati attraverso controlli preventivi, evitando che le frodi si concretizzassero, mentre per gli altri 8,6 miliardi sono stati emessi decreti di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria. Queste operazioni di contrasto alle frodi hanno permesso di ‘congelare’ fondi prima che potessero entrare nel circuito economico, dimostrando l’efficacia dei meccanismi di controllo pre-implementati dall’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza. Inoltre, sono state avviate le prime azioni per recuperare le somme legate alle compensazioni illegittime del superbonus, segno di un impegno costante nel recuperare risorse finanziarie sottratte illecitamente.
Il futuro dei bonus edilizi e le prossime mosse
L’orientamento emerso dalle dichiarazioni di Spalletta e Ruffini suggerisce un futuro delle agevolazioni edilizie caratterizzato da maggiore prudenza e controllo. La necessità di questo cambio di rotta deriva anche dall’urgente esigenza di contenere le spese legate al Superbonus, le quali hanno raggiunto cifre da capogiro, influenzando i margini di manovra del governo per la prossima legge di Bilancio. La discussione sulla riforma dei bonus edilizi si inserisce in un contesto di necessaria riorganizzazione delle politiche di incentivazione nel settore, anche alla luce delle nuove direttive della governance fiscale europea. Queste ultime, infatti, non sembrano più compatibili con meccanismi quali lo sconto in fattura e la cessione del credito senza controlli preventivi. In questo scenario, emerge chiaramente l’intenzione di procedere verso una revisione complessiva dei bonus edilizi, puntando su un sistema di incentivi più sostenibile e controllato. La proposta di trasformare i crediti d’imposta in contributi diretti, previa autorizzazione, va in questa direzione, così come l’idea di coinvolgere maggiormente i Comuni nelle verifiche, suggerita dal presidente della commissione Finanze del Senato, Massimo Garavaglia. Mentre si attendono ulteriori dettagli sulla riforma, il settore dell’edilizia si prepara ad affrontare un periodo di transizione. Le modifiche preannunciate segnano la fine di un’era di generosità fiscale senza precedenti, aprendo la strada a un nuovo modello di incentivi, più equilibrato e focalizzato sulla sostenibilità finanziaria e la lotta contro le frodi.