![Ddl Valditara: la riforma dell'istruzione tra polemiche e cambiamento 1 20240417 162734 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240417-162734-1.webp)
Il Ddl Valditara scuote il mondo dell’istruzione: tra disciplina e polemiche
Il disegno di legge sulla scuola, approvato recentemente in Senato, ha acceso un acceso dibattito tra governo e opposizione. Al centro della discussione, il testo proposto dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che mira a riformare profondamente i criteri di valutazione degli studenti, ponendo un accento particolare sulla condotta. Secondo il ministro, presente in Aula durante la discussione, questa riforma si rende necessaria per ristabilire l’importanza del comportamento studentesco, che influenzerà l’ammissione alla maturità e l’avanzamento di anno per chi non raggiunge il punteggio minimo di 7 in condotta.
Le modifiche apportate dal ddl Valditara sono sostanziali e toccano vari aspetti della vita scolastica, dalla valutazione della condotta, che diventa centrale nell’arco di tutto l’anno scolastico, alla gestione delle punizioni per comportamenti ritenuti inaccettabili. Una delle novità più discusse è la possibilità di bocciare gli studenti con un voto inferiore a 5 in condotta o con un 6 in educazione civica per gli istituti superiori, una mossa che mira a contrastare i fenomeni di violenza e vandalismo nelle scuole.
Opposizioni all’attacco: tra repressione e classismo
Le reazioni delle opposizioni non si sono fatte attendere. Durante una conferenza stampa tenutasi prima della discussione generale in Aula, esponenti di centrosinistra hanno espresso forte dissenso verso quelle che considerano misure punitive prive di una reale finalità educativa. Cecilia D’Elia (Pd), Luca Pirondini (M5s) e Peppe De Cristofaro (Avs) hanno criticato la visione sottostante il disegno di legge, accusando il governo di adottare un approccio classista e autoritario che favorisce ordine e disciplina a scapito dell’inclusione e della formazione personale dello studente. Le opposizioni lamentano inoltre l’abolizione del giudizio descrittivo a favore di quello sintetico per gli alunni delle elementari, un cambiamento che, secondo loro, impoverisce la capacità di valutare i progressi compiuti durante l’anno.
Il dibattito si è intensificato con le parole di alcuni senatori della maggioranza che hanno difeso l’approccio del ddl. Giulia Cosenza (FdI) ha sostenuto che gli studenti che occupano e devastano le scuole ‘meritano 5 in condotta e bocciatura’, aggiungendo che le famiglie dovrebbero rispondere dei danni causati. Questa posizione trova riscontro anche nelle parole di Lavinia Mennuni (FdI), che ha evidenziato l’urgenza di un rafforzamento dell’autorità educativa per far fronte a quello che viene percepito come un’emergenza educativa.
Un cambio di rotta nell’educazione: tra misure punitive e valorizzazione del comportamento
Uno dei punti chiave del disegno di legge riguarda la valorizzazione del comportamento attraverso l’introduzione di attività di cittadinanza solidale, soprattutto per gli studenti sospesi. Questo cambiamento rappresenta un tentativo di bilanciare le misure punitive con iniziative che mirano a promuovere la riflessione e l’impegno sociale tra i giovani. La valutazione della condotta, inoltre, subirà un’importante modifica nelle scuole elementari, passando da un giudizio descrittivo a uno sintetico, una scelta che il governo difende come necessaria per semplificare la comunicazione con le famiglie.
Nonostante le buone intenzioni dichiarate dal ministro Valditara e dai sostenitori del disegno di legge, le critiche sollevate dalle opposizioni pongono interrogativi fondamentali sul futuro del sistema educativo italiano. La questione centrale rimane se l’accento posto sulla disciplina e sull’autorità possa realmente contribuire allo sviluppo personale e alla formazione civica degli studenti, o se rischi piuttosto di instaurare un clima di tensione e repressione che allontana dalla scuola quegli stessi giovani che dovrebbe invece accogliere e formare. La sfida che attende il mondo dell’istruzione in Italia è quindi quella di trovare un equilibrio tra autorità e inclusione, tra valutazione del comportamento e promozione di un’educazione che sia davvero capace di preparare cittadini consapevoli e responsabili.