Il Fondo Monetario Internazionale aggiorna le previsioni economiche globali
Le ultime stime pubblicate dal Fondo Monetario Internazionale (FMI) delineano un panorama economico globale che, nonostante le numerose sfide, mostra segni di resilienza. Con una revisione al rialzo per alcuni paesi e al ribasso per altri, il quadro generale rimane complesso, con l’Italia che vede peggiorare le proprie prospettive economiche per il 2025, attestandosi a un modesto +0,7%. Al contrario, le previsioni per la Russia sono state riviste al rialzo, con il PIL previsto in crescita del 3,2% nel 2024 e dell’1,8% nel 2025. Questo miglioramento è attribuito a ‘diversi fattori per la resilienza della Russia, fra i quali i volumi stabili di petrolio e i forti consumi privati’, come riportato nel rapporto.
La crescita globale e il ruolo degli Stati Uniti
In un contesto di incertezza economica, il FMI ha osservato come l’economia mondiale abbia dimostrato una notevole capacità di resistenza, con una crescita prevista del 3,2% sia per quest’anno che per il 2025. Questo dato, sebbene rappresenti un incremento modesto rispetto alle stime precedenti, sottolinea una crescita più lenta rispetto agli standard storici. Un ruolo chiave in questo scenario è giocato dagli Stati Uniti, la cui economia è in espansione a ritmi superiori alle attese, con il FMI che prevede una crescita del 2,7% nel 2024 e dell’1,9% nel 2025.
Inflazione e politiche monetarie: le sfide per le banche centrali
Le stime riviste del FMI evidenziano anche le sfide che le economie mondiali affrontano in termini di inflazione e politiche monetarie. Il ritorno dell’inflazione ai target prefissati rimane una priorità assoluta, sebbene i progressi in questo senso sembrino essersi interrotti dall’inizio dell’anno. La necessità di una discesa controllata dell’inflazione, senza azioni premature o ritardi nel taglio dei tassi, diventa quindi cruciale. Il FMI sottolinea l’importanza di un ‘consolidamento di medio termine’ delle finanze pubbliche, al fine di ricostruire spazio di manovra finanziario, priorizzare gli investimenti e garantire la sostenibilità del debito.
Le preoccupazioni della Banca mondiale e le divergenze economiche
La pubblicazione delle stime del FMI avviene in un momento in cui anche la Banca mondiale ha espresso preoccupazioni riguardanti l’aumento delle divergenze economiche tra paesi ricchi e poveri. Questa tendenza, che vede i paesi meno avanzati allargare il divario con quelli più sviluppati, segna un’inversione rispetto al trend di riduzione delle disuguaglianze osservato negli anni precedenti. Le proiezioni del FMI confermano questa dinamica, accentuando l’urgenza di politiche volte a contrastare tale divergenza e a promuovere una crescita inclusiva.
Il quadro economico europeo e le prospettive future
Le proiezioni per la zona euro hanno subito una leggera correzione al ribasso, con una crescita prevista dello 0,8% per quest’anno e dell’1,5% per il prossimo. Questi dati, sebbene rappresentino una leggera diminuzione rispetto alle stime di gennaio, riflettono le difficoltà che l’economia europea sta affrontando nel contesto globale. Il FMI ribadisce l’importanza di mantenere la guardia alta sull’inflazione, enfatizzando la necessità di politiche monetarie e fiscali attente per sostenere la crescita e garantire la stabilità economica. Le revisioni delle stime economiche del FMI evidenziano un panorama mondiale in cui la resilienza e la capacità di adattamento giocano un ruolo fondamentale. Nonostante le sfide, la prospettiva di una crescita sostenibile rimane alla portata, richiedendo però un impegno coordinato a livello globale per affrontare le disparità e promuovere politiche efficaci.