Il Comandante Figliuolo sottolinea l’importanza del rafforzamento della Difesa italiana
In un momento storico contrassegnato da tensioni crescenti nel Medio Oriente, l’Italia è chiamata a svolgere un ruolo cruciale nella geopolitica internazionale. Il Comandante Operativo di Vertice Interforze, Francesco Paolo Figliuolo, ha recentemente messo in luce la necessità per l’Italia di intensificare i propri sforzi in materia di difesa e sicurezza. ‘L’attenzione è massima. Abbiamo sempre il dovere di mitigare eventuali rischi. L’Italia farà la sua parte, ma nessuno degli Stati europei, come sosteneva Einaudi, è in grado di supportare il costo di una Difesa autonoma’, ha dichiarato Figliuolo, evidenziando la complessità delle sfide attuali.
La situazione nel Medio Oriente richiede una vigilanza costante e una preparazione adeguata per affrontare ogni eventuale scenario. In questo contesto, l’Italia ha attivato tutte le misure necessarie per garantire la sicurezza delle proprie forze all’estero, seguendo le direttive del ministro Crosetto e dell’ammiraglio Cavo Dragone. ‘Come ha ribadito il Ministro Crosetto, l’Italia deve certamente fare di più per essere pronta’, ha sottolineato Figliuolo, rimarcando l’importanza di una pianificazione attenta e di una risposta efficace a ogni possibile contingenza.
La cooperazione europea nel settore della difesa
Un aspetto fondamentale per rafforzare la capacità difensiva dell’Italia è la collaborazione con gli altri Paesi dell’Unione Europea. Da decenni si discute di una Difesa comune europea, un progetto che ha incontrato diverse difficoltà ma che rimane un obiettivo prioritario. ‘Sono diversi decenni che si riflette su una Difesa comune. Nell’evoluzione del processo europeo si è partiti con un approccio funzionalistico’, ha ricordato Figliuolo, facendo riferimento agli sforzi storici di integrazione militare all’interno dell’UE. La necessità di un coordinamento più stretto tra gli Stati membri e di una percezione condivisa degli interessi nazionali è più attuale che mai.
Il contesto internazionale e le crescenti spese militari dei Paesi membri dell’UE evidenziano la necessità di una maggiore cooperazione. Dall’inizio del conflitto in Ucraina, si è assistito a un significativo incremento degli investimenti in difesa, passando da 240 miliardi di euro nel 2022 a 280 miliardi nel 2023. Questa crescita del 20% sottolinea l’urgenza di sviluppare capacità militari condivise e di superare le frammentazioni attuali. ‘Ogni Stato spende per sé e si coordina poco con gli altri’, ha osservato Figliuolo, evidenziando uno dei principali ostacoli alla realizzazione di una Difesa europea efficace.
L’Italia come mediatore e protagonista nel contesto europeo
Considerando il suo storico ruolo di mediatore, l’Italia può svolgere un ruolo chiave nella promozione della Difesa comune europea. L’operazione Aspides, approvata rapidamente dall’Unione Europea per difendere la libertà di navigazione nel Mar Rosso, è un esempio di come l’Italia possa guidare con successo missioni internazionali. ‘La missione per difendere la libertà di navigazione in risposta agli attacchi Houthi contro le navi nel Mar Rosso sta funzionando bene’, ha commentato Figliuolo, sottolineando il successo dell’operazione e il potenziale modello che essa rappresenta per future iniziative di Difesa europea.
L’Italia, avendo il comando tattico imbarcato dell’operazione Aspides, dimostra come la collaborazione e l’integrazione militare possano essere realizzate con successo a livello europeo. Questo approccio non solo rafforza la sicurezza collettiva, ma promuove anche una maggiore unità politica e strategica tra gli Stati membri dell’UE. La sfida che l’Italia e l’Europa devono affrontare è quindi duplice: da un lato, rafforzare le proprie capacità di difesa in un contesto internazionale in rapido cambiamento; dall’altro, lavorare insieme per superare le divisioni e costruire un sistema di difesa più integrato e efficiente. La direzione intrapresa dall’Italia e dall’Unione Europea sarà cruciale per definire il futuro della sicurezza e della stabilità nel continente e oltre.