Il Piemonte brilla a Vinitaly: unione tra tradizione e innovazione
Il fascino intramontabile del Piemonte vitivinicolo ha trovato nuova espressione a Vinitaly, la prestigiosa fiera dedicata al mondo del vino che si svolge a Verona. Quest’anno, il padiglione piemontese ha attirato l’attenzione non solo per la qualità e la varietà dei suoi vini, ma anche per l’approccio unico nel presentare le sue aziende: un mix perfetto tra grandi blasoni e realtà familiari, che insieme tessono la trama di un settore vitale per l’economia regionale e nazionale.
Il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ha sottolineato l’importanza delle radici familiari nel settore, evidenziando come dietro ogni stand ci sia una storia di passione e dedizione che si trasmette di generazione in generazione. Questa dimensione umana, unita alla qualità riconosciuta dei vini piemontesi, costituisce un patrimonio inestimabile per la regione.
Un brindisi istituzionale tra rinnovamento e tradizione
L’inaugurazione dello spazio istituzionale piemontese ha visto momenti di condivisione tra figure chiave della politica italiana. Il vicepremier e ministro per gli Affari esteri, Antonio Tajani, ha riconosciuto l’importanza dell’esportazione del vino per il made in Italy, menzionando il contributo significativo del Piemonte in questo settore. Anche il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha evidenziato la crescita produttiva della regione, che conferma il Piemonte come seconda realtà nazionale per impatto di fatturato nel settore vitivinicolo.
La strategia regionale si concentra sul rafforzamento del brand Piemonte, unendo sotto un’unica insegna tutti i 14 Consorzi di tutela. L’obiettivo è presentare una visione compatta che sottolinei l’unità e la forza della regione nel mondo del vino, come spiegato dall’assessore all’Agricoltura, Marco Protopapa, e dal presidente di Piemonte Land, Francesco Monchiero.
Il Brachetto: vitigno dell’anno 2024
Il passaggio del testimone dall’Erbaluce al Brachetto come vitigno dell’anno rappresenta un momento significativo per il Piemonte, che ogni anno sceglie di valorizzare uno dei suoi vitigni autoctoni. Il presidente del Consorzio, Paolo Ricagno, ha espresso soddisfazione per questo riconoscimento, sottolineando la rinascita e il successo del Brachetto, testimoniato da un incremento delle vendite nei primi mesi del 2024.
La scelta del Brachetto riflette non solo una strategia commerciale, ma anche un impegno nella valorizzazione delle varietà locali, che contribuisce a mantenere viva la biodiversità vitivinicola della regione.
Vino e turismo: un binomio vincente
La presenza di uno spazio dedicato a Visit Piemonte e ai Paesaggi vitivinicoli patrimonio dell’umanità all’interno dell’area istituzionale sottolinea l’importanza del legame tra vino e turismo. Questa sinergia rappresenta una leva strategica per l’attrattività della regione, che può contare su un patrimonio enogastronomico di eccellenza e paesaggi di incomparabile bellezza, riconosciuti anche dall’Unesco.
Il ristorante Piemonte, curato dagli chef stellati Maurilio Garola e Massimo Camia, dimostra come il settore vinicolo piemontese sia in grado di offrire esperienze uniche, che combinano il piacere della tavola con la scoperta di vini di qualità superiore. Questa integrazione tra enogastronomia e turismo non solo arricchisce l’offerta culturale della regione, ma stimola anche una maggiore conoscenza e apprezzamento dei prodotti locali.
Il Piemonte a Vinitaly si conferma quindi non solo come terra di vini eccellenti, ma anche come modello di come tradizione e innovazione possano coesistere e potenziarsi reciprocamente. Gli sforzi congiunti delle istituzioni, delle aziende e dei produttori delineano una strategia vincente che mira a valorizzare al massimo le peculiarità di questo territorio, facendo leva sulla qualità, sulla storia e sull’immagine di un Piemonte che guarda al futuro senza dimenticare le radici che lo rendono unico nel panorama vitivinicolo mondiale.