Il Superbonus e le incertezze future: rischio per oltre 2300 cantieri in Veneto
Il Superbonus 110%, strumento introdotto per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici, sta vivendo una fase di profonda incertezza che mette a rischio il futuro di migliaia di cantieri in Italia, in particolare in Veneto dove, secondo le ultime stime, sono a rischio 2.327 cantieri, con una concentrazione significativa di circa 400 nel Veneziano. La recente decisione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di interrompere la cessione dei crediti e gli sconti in fattura ha scatenato preoccupazioni tra le imprese edili e le famiglie coinvolte.
La Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna) in Veneto ha evidenziato che, al 29 febbraio 2024, su un totale di 58.187 edifici interessati, sono ancora in corso 2.327 lavori. Questa situazione si traduce in una profonda inquietudine per le imprese di costruzione, serramentisti, impiantisti e tutte le altre figure professionali coinvolte nei cantieri.
Impatti economici e sociali del blocco del Superbonus
Loris Pancino, segretario metropolitano Cna edili Venezia, ha messo in luce le difficoltà che questo blocco potrebbe generare: «Ci sono circa 400 cantieri tra condomini e unifamiliari che rischiano di restare bloccati. Una difficoltà che a cascata si ripercuote su edili, serramentisti, impiantisti e tutte le imprese che intervengono». L’effetto domino che ne potrebbe derivare impatterebbe significativamente tanto sulle aziende quanto sulle famiglie, le quali si ritroverebbero con abitazioni non terminate e nella difficoltà di concludere i lavori se non attraverso altre forme di finanziamento.
«Si sta bloccando un sistema che a catena creerà forti problemi di liquidità, con le ricadute sui fornitori, dipendenti e così via», ha aggiunto Pancino, sottolineando il rischio di un impatto economico rilevante. Le imprese rischiano di non essere pagate, creando un circolo vizioso che minaccia la stabilità finanziaria di molti operatori del settore.
La reazione delle istituzioni e le speranze del settore
Moreno De Col, presidente della Cna Veneto, ha espresso preoccupazione per il repentino cambiamento di direzione da parte del Governo: «Ancora una volta ci troviamo dinanzi a un repentino e inaspettato cambio di rotta da parte del Governo. L’annuncio ha destato allarme tra tutti gli operatori e le imprese del settore che hanno temuto un blocco immediato sui lavori in essere e non ancora conclusi». Nonostante l’incertezza, c’è la speranza che i lavori già avviati possano proseguire senza ulteriori interruzioni, in attesa di un decreto definitivo che chiarisca la situazione.
Il settore edile, così come le famiglie coinvolte, attendono con ansia ulteriori dettagli sul futuro del Superbonus. L’auspicio è che il Governo possa fornire chiarimenti e garanzie per permettere la conclusione dei lavori in corso, evitando così di penalizzare ulteriormente un settore già messo a dura prova dai repentini cambi di rotta nelle politiche di incentivazione. «Attendiamo quindi il decreto definitivo, ma chiediamo continuità per quanto riguarda i lavori in fase di esecuzione secondo la normativa concessa, auspicando che questo intervento, che di fatto mette un punto conclusivo al Superbonus, non vada a penalizzare ulteriormente imprese e famiglie», ha concluso De Col.
La situazione attuale riflette le sfide che il settore delle costruzioni deve affrontare in un contesto di politiche energetiche in rapida evoluzione. Mentre le imprese e le famiglie cercano di navigare tra le incertezze, la necessità di una strategia chiara e di un supporto continuativo emerge come elemento fondamentale per la ripresa e lo sviluppo sostenibile dell’edilizia in Italia.