La tragedia della centrale idroelettrica di Suviana: sei vittime e una comunità in lutto
Una tragica esplosione ha sconvolto la centrale idroelettrica di Suviana, portando alla luce la pericolosità insita in alcuni ambienti lavorativi e lasciando dietro di sé un bilancio pesante: sei vite spezzate e una comunità intera a piangere i suoi cari. Tra le vittime, si aggiunge il nome di Alessandro D’Andrea, 37 anni, il cui corpo è stato ritrovato dai sommozzatori nella serata di giovedì, in condizioni che evidenziano l’estremo pericolo delle ricerche condotte dai vigili del fuoco. D’Andrea, tecnico esperto della Voith Hydro, è solo uno degli eroi quotidiani che hanno perso la vita in questo tragico evento.
Nativo di Forcoli, una frazione di Palaia nella provincia di Pisa, e residente nell’hinterland milanese, Alessandro era conosciuto e stimato nell’ambito della manutenzione e assistenza delle centrali idroelettriche. Il suo trasferimento a Gessate con la compagna non aveva scalfito i legami con la sua terra d’origine, legami ora straziati dal dolore. La sua morte porta il bilancio delle vittime a sei, un elenco di nomi che racconta storie di vita interrotte bruscamente da un destino crudele.
Profili di vita e dedizione al lavoro
La lista delle vittime include personalità e storie diverse, unite dalla tragica sorte. Oltre a D’Andrea, si piange la scomparsa di Vincenzo Franchina, Pavel Petronel Tanase, Mario Pisani, Adriano Scandellari e Paolo Casiraghi. Quest’ultimo, come D’Andrea, era un tecnico specializzato nel campo dell’energia idroelettrica. Scandellari, invece, poco tempo fa era stato onorato con la stella al merito del lavoro da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, segno di un impegno professionale fuori dal comune.
Adriano Scandellari e Paolo Casiraghi, rispettivamente di Padova e Milano, trovati senza vita nella stessa giornata di D’Andrea, rappresentano la perdita di professionalità e passione nel settore energetico. I loro contributi professionali, ora interrotti, lasciano un vuoto incolmabile sia nelle loro aziende che nelle loro famiglie.
Una comunità in lutto e la solidarietà di Pisa
L’intera comunità di Forcoli, così come quella più ampia dei professionisti e delle famiglie collegate alla centrale di Suviana, si trova a dover affrontare il dolore e la perdita. La solidarietà si fa sentire, in particolare a Pisa, dove i parenti e gli amici di Alessandro D’Andrea si erano stretti in attesa di notizie, sperando fino all’ultimo in un esito diverso. La realtà, purtroppo, si è rivelata più amara del previsto.
Le condizioni di Sandro Busetto, un altro tecnico esperto coinvolto nell’esplosione e ora ricoverato a Cisanello per le gravi ustioni, ricordano la precarietà della vita e la vulnerabilità di chi lavora in condizioni di rischio. Il suo stato di salute rimane grave, un monito sulle conseguenze potenzialmente devastanti degli incidenti sul lavoro.
La Voith Hydro e il ricordo di un lavoratore appassionato
Alessandro D’Andrea lavorava per la Voith Hydro di Cinisello Balsamo, parte della rinomata azienda tedesca Voith, specializzata nella manutenzione di centrali idroelettriche. La sua dedizione e competenza lo avevano reso un punto di riferimento nel suo campo, nonostante la giovane età. Il suo amore per il lavoro e il suo impegno professionale erano noti a tutti coloro che lo conoscevano, tanto che era stato scelto per partecipare ai collaudi in corso alla centrale di Suviana.
La perdita di Alessandro, così come quella degli altri professionisti coinvolti, sottolinea non solo il rischio intrinseco di determinate professioni ma anche l’importanza del lavoro che svolgevano. La loro dedizione alla sicurezza e alla manutenzione delle infrastrutture energetiche è un ricordo che rimarrà vivo nelle comunità che servivano.
Il tragico incidente alla centrale idroelettrica di Suviana ha lasciato un segno indelebile nelle vite di molte persone, evidenziando la necessità di continuare a lavorare per la sicurezza sul lavoro. La memoria di Alessandro D’Andrea e degli altri caduti in questa tragedia rimarrà come monito per le future generazioni, affinché la sicurezza e la prevenzione diventino sempre più centrali nelle nostre società.