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La tragedia di Suviana: indagini e polemiche sulla sicurezza
La centrale idroelettrica di Bardi, situata presso il lago di Suviana, è stata teatro di un tragico evento che ha scosso l’opinione pubblica e sollevato gravi interrogativi sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Tre dipendenti della Engineering Automation Srl hanno perso la vita in quello che inizialmente sembrava un incidente, ma che ora appare avvolto da ombre inquietanti. Le vittime, Vincenzo Franchina, Mario Pisani e Pavel Petronel Tanase, stavano lavorando alla messa in esercizio di una turbina quando l’alternatore è esploso, provocando un disastro annunciato da alcuni segnali premonitori, tra cui esalazioni anomale percepite da studenti in visita poco prima della tragedia.
Il contesto e le prime reazioni
Mario Pisani, fondatore della Engineering Automation Srl e ex dipendente Enel, era impegnato assieme ai suoi colleghi in operazioni di collaudo all’interno della struttura, quando uno scoppio devastante ha causato il crollo di parte dell’edificio, uccidendo tre lavoratori e ferendo gravemente altri, tra cui Sandro Bussetti, ora ricoverato con gravi ustioni. La dinamica dell’evento ha immediatamente sollevato dubbi e interrogativi, spingendo la procura di Bologna ad aprire un’indagine per disastro e omicidio colposi, con l’obiettivo di fare luce sul rispetto delle normative di sicurezza.
Enel Green Power: fra cordoglio e responsabilità
Enel Green Power, gestore dell’impianto, ha espresso il proprio cordoglio per le vittime, dichiarandosi tuttavia parte lesa nell’accaduto. Salvatore Bernabei, amministratore delegato dell’azienda, ha sottolineato la scelta di affidare i lavori a società rinomate nel settore elettrico ed idroelettrico, evidenziando l’aspettativa di serietà e competenza. La tragedia solleva però questioni più profonde sui criteri di selezione e controllo delle imprese appaltatrici e sull’effettiva implementazione delle misure di sicurezza.
Indagini in corso e la questione della sicurezza
Il procuratore capo di Bologna e i sostituti incaricati stanno esaminando la catena di eventi e di responsabilità che hanno portato all’esplosione, con particolare attenzione al rispetto dei protocolli di sicurezza. Una delle questioni chiave riguarda il passaggio di consegne tra le società incaricate dei lavori da Enel e le modalità con cui sono state gestite le operazioni di collaudo e manutenzione. Inoltre, viene posta sotto lente d’ingrandimento la scelta di affidare a terzi compiti delicati, che richiedono competenze e certificazioni specifiche.
Le preoccupazioni dei sindacati
Già nel 2022, la Uil aveva espresso preoccupazioni riguardo le condizioni di lavoro presso la centrale di Suviana, segnalando la richiesta di svolgere mansioni per cui i lavoratori non erano adeguatamente certificati. Queste segnalazioni, evidentemente, non hanno trovato un riscontro efficace nelle politiche di gestione della sicurezza da parte di Enel. Pierpaolo Bombardieri, della Uil, ha denunciato una logica di appalto al massimo ribasso che, a suo dire, mette in secondo piano la vita umana rispetto al profitto. La tragedia di Suviana è vista dai sindacati non come un incidente isolato, ma come l’esito di una serie di scelte gestionali e organizzative discutibili.
Una comunità in lutto e in cerca di risposte
La comunità locale e il mondo del lavoro sono in lutto per la perdita di vite umane e attendono con urgenza risposte concrete dalle indagini in corso. La manifestazione prevista a Bologna sulla sicurezza sul lavoro testimonia la crescente esigenza di attenzione e impegno nella prevenzione degli incidenti. Allo stesso tempo, emerge la necessità di una riflessione più ampia sul valore attribuito alla sicurezza e sulla responsabilità etica delle aziende nel garantire ambienti di lavoro sicuri. La tragedia di Suviana pone interrogativi dolorosi, ma necessari, sulla cultura della sicurezza nel nostro paese e sulla volontà di apprendere dalle tragedie per evitare che si ripetano in futuro.
Le famiglie delle vittime, i sopravvissuti e l’intera comunità attendono giustizia e chiarimenti, sperando che il tragico evento di Suviana possa portare a un rinnovato impegno collettivo per la sicurezza nei luoghi di lavoro. La memoria di quanto accaduto deve servire a innescare un cambiamento significativo nelle politiche e nelle pratiche aziendali, affinché la sicurezza diventi una priorità inderogabile e non più oggetto di compromessi.