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Le Anziane per il Clima: Una Vittoria per i Diritti Umani e l’Ambiente
In una memorabile giornata di celebrazione a Strasburgo, Norma Bargetzi-Horisberger, un’attivista ambientale di 69 anni residente a Cassina D’Agno, canton Ticino, ha condiviso la sua emozione per il recente successo ottenuto dalla Corte europea per i diritti umani (Cedu). Membro influente dell’associazione KlimaSeniorinnen, letteralmente ‘Anziane per il clima’, Bargetzi-Horisberger rappresenta la voce di un movimento che si sta facendo strada nell’arena ambientalista internazionale.
Questo gruppo di coraggiose donne, che conta ora 2.500 membri sparsi in tutti i cantoni della Svizzera, ha visto i propri sforzi culminare in una decisione che potrebbe rivelarsi cruciale per la lotta contro il cambiamento climatico, non solo nella Confederazione Elvetica ma anche oltre i suoi confini. ‘Oggi è un giorno di gioia, di sollievo e di emozioni fortissime, ci spiace per l’esito della causa dei giovani portoghesi, abbiamo detto loro che la nostra vittoria è anche per loro’, ha dichiarato Bargetzi-Horisberger, testimoniando il suo sostegno e quello delle sue compagne a favore delle future generazioni.
Una Lotta Iniziata dalle Radici
La nascita dell’associazione KlimaSeniorinnen risale al 2016, quando un gruppo di donne oltre i 64 anni ha deciso di unire le forze per combattere il cambiamento climatico, ritenendosi parzialmente responsabili per la crisi ambientale attuale. ‘Sono diventata un’attivista perché mi sento in parte responsabile di questo disastro, è inutile negare che è stata la mia generazione a fare i danni più grandi’, ha confessato Bargetzi-Horisberger in una recente intervista. Il loro impegno si è intensificato nel 2020, quando, con il supporto di Greenpeace Svizzera, hanno portato il loro caso davanti alla Corte di Strasburgo, ottenendo ora un risultato storico.
Il gruppo ha partecipato a manifestazioni significative, come la marcia da Landquart a Davos per contestare il Forum economico globale, dimostrando una solidarietà attiva con le nuove generazioni di attivisti, tra cui Greta Thunberg e i membri dell’Ultima Generazione. Queste azioni non sono passate inosservate e hanno contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica sui pericoli che il cambiamento climatico rappresenta per i diritti umani.
Il Cambiamento Climatico: Una Minaccia per i Diritti Umani
La decisione della Cedu rappresenta un precedente importante, in quanto riconosce che i cambiamenti climatici posano una minaccia diretta ai diritti umani, soprattutto per le categorie più vulnerabili come gli anziani. Secondo Jessica Simor, l’avvocato che ha rappresentato le KlimaSeniorinnen, il riscaldamento globale aumenta il rischio di gravi problemi sanitari come insufficienze renali, attacchi d’asma e disturbi cardiovascolari, incidendo maggiormente sulle donne anziane.
Le statistiche sono allarmanti: tra il 1991 e il 2018, il 31% delle morti registrate in Svizzera a causa delle ondate di calore è stato attribuito agli effetti del cambiamento climatico causato dall’azione umana, con un impatto devastante sui bambini e sulle donne anziane in particolare. Uno studio pubblicato nel 2022 da Environmental Health Perspectives sottolinea che le donne oltre i 75 anni sono tra le più a rischio.
Un Futuro di Speranza e Impegno
La vittoria delle KlimaSeniorinnen a Strasburgo non è solo un traguardo raggiunto; è anche un punto di partenza per ulteriori azioni mirate alla protezione dell’ambiente e alla salvaguardia dei diritti umani. Il loro esempio dimostra che l’impegno e la perseveranza possono tradursi in cambiamenti concreti e che la lotta al cambiamento climatico è una responsabilità collettiva che attraversa generazioni e confini nazionali.
Con la loro determinazione e la loro visione, le Anziane per il clima hanno aperto la strada a un futuro in cui la consapevolezza ambientale e la tutela dei diritti umani vanno di pari passo. La loro storia è un inno alla speranza e un monito a non sottovalutare il potere dell’azione collettiva nell’era della crisi climatica.