L’Europa alla prova del futuro: le parole di Draghi a New York
In un momento storico di profonde incertezze e sfide globali, l’Europa si trova a dover fare i conti con la propria vulnerabilità strategica e la necessità di una rinnovata unità. A mettere in luce questa cruciale congiuntura è stato Mario Draghi, ex presidente del Consiglio italiano e ex presidente della Banca Centrale Europea, durante un evento di gala all’American Academy in Berlin, tenutosi al Tempio di Dendur del Metropolitan Museum of Art di New York.
La serata, che ha visto la partecipazione dell’élite americana e newyorkese, è stata l’occasione per Draghi di sottolineare l’importanza di un impegno europeo più forte in termini di spesa militare e difesa dell’indipendenza del continente. “L’Europa è divenuta strategicamente ed economicamente più vulnerabile”, ha affermato, evidenziando come l’economia sia sempre più utilizzata come un’arma geopolitica e come questo renda l’apertura europea una vulnerabilità strategica.
Unità e difesa: la risposta europea secondo Draghi
Secondo l’ex governatore della BCE, è imperativo per l’Europa “aumentare la nostra capacità di difesa riducendo la costosa frammentazione della spesa europea”. Queste parole, pronunciate in un contesto di crescente tensione geopolitica, come quella russo-ucraina, ribadiscono la necessità di un’Europa unita e strategica nella propria politica estera.
L’unità, ha proseguito Draghi, non deve essere soltanto un ideale ma una pratica quotidiana, che si traduce in una politica estera congiunta e nell’eliminazione delle barriere interne che limitano il potenziale europeo. Solo così l’Europa potrà garantire l’accesso a risorse indispensabili, altrimenti irraggiungibili per i singoli Paesi membri.
Un riconoscimento prestigioso in un contesto di amicizia transatlantica
La serata di gala non è stata soltanto un’occasione per riflettere sul futuro dell’Europa ma anche per celebrare il legame tra Stati Uniti e Germania, e più in generale con l’Europa. Draghi, insieme alla filantropa Marina Kellen French e all’artista visuale etiope americana Julie Mehretu, è stato uno degli ospiti d’onore, in un evento che ha raccolto donazioni per oltre un milione di dollari.
L’ex premier italiano ha espresso grande soddisfazione per il riconoscimento ricevuto da un’istituzione che conta tra i suoi fondatori figure di spicco come il presidente Richard von Weizsacker, Henry Kissinger e Richard Holbrooke. L’American Academy in Berlino, ha sottolineato, rappresenta un punto di riferimento essenziale per i dialoghi politici e culturali transatlantici.
La visione di un futuro costruito sull’unità europea
Nonostante le incertezze che caratterizzano il contesto internazionale attuale, Draghi ha concluso il suo intervento con un messaggio di speranza e determinazione. L’Europa, ha affermato, non deve perdere di vista l’obiettivo di un futuro fondato sull’unità. In questo percorso verso un nuovo ordine mondiale, è fondamentale scegliere alleati che condividano i valori di democrazia, libertà e indipendenza, valori che rappresentano l’ancora di salvezza in un mondo sempre più frammentato e turbolento.
Le parole di Mario Draghi a New York rappresentano quindi non solo un monito ma anche una direzione per l’Europa, un continente che, di fronte alle sfide del nuovo millennio, deve trovare la forza di riaffermare la propria unità e indipendenza. La strada da percorrere è complessa e richiede un impegno senza precedenti, ma è l’unico modo per preservare la prosperità e la sicurezza di cui l’Europa ha disperatamente bisogno.