Agguato a Milano: uomo ferito a colpi di pistola, indagini in corso
Un grave episodio di violenza ha sconvolto il tranquillo tardo pomeriggio milanese di martedì 9 aprile, quando un uomo di 40 anni è stato brutalmente ferito a colpi di pistola. L’episodio si è verificato in viale Marche, all’incrocio con via Bassi, dove la vittima, Antonio Abbruzzese, è stata colpita alle gambe da quattro proiettili. Le condizioni di Abbruzzese, nonostante la gravità dell’accaduto, non sono considerate critiche, ma l’uomo è attualmente ricoverato in ospedale in condizioni serie.
Abbruzzese, originario di Torre Annunziata (Napoli) e con un passato segnato da diversi precedenti, è noto alle forze dell’ordine per la sua appartenenza a una famiglia di origine sinti. Al momento dell’aggressione, i soccorritori del 118 lo hanno trovato sanguinante in strada, circondato da una macabra scena con evidenti tracce di sangue e ferite provocate da almeno quattro proiettili. La scena del crimine, subito isolata per le indagini, ha attirato l’attenzione dei Carabinieri del comando provinciale di Milano e della compagnia Duomo, ora al lavoro per fare luce sull’accaduto.
L’agguato ripreso dalle telecamere di sicurezza
Secondo le prime ricostruzioni, il responsabile dell’aggressione sarebbe fuggito a piedi immediatamente dopo aver esploso i colpi, facendo perdere le proprie tracce e lasciando dietro di sé solo la vittima ferita e una scena cruenta. Particolarmente rilevante è il dettaglio che l’aggressore avrebbe utilizzato un revolver, come suggerisce l’assenza di bossoli sul luogo dell’agguato. Le immagini catturate da alcune telecamere di sicurezza mostrano la vittima in strada e l’aggressore, con un berretto in testa, avvicinarsi con l’intento chiaro di colpire, per poi dileguarsi rapidamente verso via Paolo Bassi.
Il luogo dell’aggressione, a pochi passi dall’auto della vittima, una Lancia Delta con un cane nel bagagliaio, solleva interrogativi sulla natura dell’incontro tra Abbruzzese e il suo aggressore. Sebbene non sia chiaro se i due avessero pianificato di incontrarsi in quel preciso punto o se l’aggressione sia stata il risultato di un inseguimento, gli investigatori sono inclini a credere che si sia trattato di un gesto premeditato, seppur eseguito in maniera non professionale.
Una vita tra precarietà e precedenti
La vita di Antonio Abbruzzese a Milano è stata segnata da un’esistenza ai margini della società. Nonostante i suoi numerosi precedenti, ufficialmente non risulta avere una residenza fissa in città. Per un lungo periodo, ha vissuto in un camper parcheggiato a Niguarda, in via Val Maira, lontano dagli occhi della comunità ma vicino al cuore pulsante della metropoli lombarda. La sua figura, complessa e controversa, si inserisce in un contesto urbano dove le storie di redenzione e perdizione si intrecciano quotidianamente.
La comunità di Niguarda, e più in generale i cittadini milanesi, osservano con preoccupazione l’escalation di violenza che episodi come questo rappresentano. Il tentativo di omicidio ai danni di Abbruzzese non è solo un evento di cronaca nera, ma solleva interrogativi più profondi sulla sicurezza urbana, sull’inclusione sociale e sulla capacità delle istituzioni di prevenire e gestire le dinamiche criminali che si annidano nelle pieghe delle metropoli.
Le indagini proseguono tra molteplici piste
I Carabinieri del comando provinciale di Milano e della compagnia Duomo stanno lavorando senza sosta per raccogliere elementi utili a ricostruire la dinamica dell’agguato e identificare il responsabile. Ogni dettaglio, dalle testimonianze oculari alle immagini delle telecamere di sicurezza, diventa fondamentale per comporre un quadro chiaro dell’accaduto. La caccia all’uomo che ha ferito Antonio Abbruzzese è in corso, con la speranza di poter presto fare luce su questo ennesimo episodio di violenza che ha scosso la città di Milano.
La comunità attende risposte, mentre le forze dell’ordine continuano a indagare per assicurare alla giustizia il responsabile di un atto così efferato. La vicenda di Antonio Abbruzzese diventa così emblematica di una Milano che, tra luci e ombre, continua a lottare contro la violenza urbana, cercando di preservare quella convivenza civile che ne ha fatto uno dei centri più vivaci e dinamici d’Italia.