La Cedu condanna la Svizzera per inazione climatica: una sentenza storica
In una sentenza senza precedenti, la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo (Cedu) ha condannato la Svizzera per non aver adottato misure adeguate contro il cambiamento climatico, sostenendo così la causa legale portata avanti da più di 2mila donne anziane rappresentate dall’associazione Senior Women for Climate Protection Switzerland. Le ricorrenti, appoggiate da Greenpeace Svizzera, hanno ottenuto un verdetto favorevole che potrebbe segnare una svolta significativa nella lotta al riscaldamento globale in Europa. La decisione della Cedu evidenzia una violazione dei diritti umani a causa dell’inadeguata riduzione delle emissioni di gas serra da parte di Berna, ponendo così le basi per possibili azioni correttive da parte del governo svizzero.
Il verdetto arriva in seguito a un lungo processo in cui Anziane per il clima Svizzera hanno sottolineato il rischio che un aumento della temperatura media globale di oltre 1,5°C comporti per i diritti umani, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione. La pressione esercitata attraverso il ricorso mirava a costringere la Svizzera a implementare politiche ambientali più stringenti, in linea con gli obiettivi internazionali di riduzione dell’impatto climatico. La sentenza della Cedu riconosce l’urgenza di queste richieste e stabilisce un precedente importante per i futuri casi legali legati al clima.
Un duro colpo per i giovani attivisti: il ricorso dei ragazzi portoghesi respinto
Parallelamente alla vittoria delle anziane svizzere, la sentenza della Cedu ha portato una nota di delusione per il gruppo di giovani attivisti portoghesi che aveva presentato un ricorso contro 32 Stati membri dell’Unione Europea e altri paesi. Nonostante la gravità degli eventi che avevano spinto i sei ragazzi, con età comprese tra i 10 e i 23 anni, ad avviare la causa legale – tra cui il devastante incendio di Pedrógrão Grande del 2017 – la loro richiesta è stata giudicata inammissibile dalla Corte. La decisione ha posto fine alla più ampia azione legale sul clima mai intentata, lasciando un senso di frustrazione tra i giovani attivisti.
I giovani portoghesi avevano accusato gli Stati di non rispettare gli impegni assunti con gli Accordi di Parigi del 2015, il trattato internazionale chiave per la riduzione delle emissioni di gas serra. La loro speranza era quella di vedere riconosciuto un obbligo giuridico per i paesi di intensificare gli sforzi nella lotta contro il cambiamento climatico. Tuttavia, la decisione della Cedu ha evidenziato le difficoltà nel trasformare queste aspettative in obblighi legali concreti per gli Stati, almeno attraverso i canali perseguiti in questo caso.
Implicazioni e prospettive future dopo la sentenza
La sentenza della Cedu a favore delle donne anziane svizzere, pur essendo un passo avanti significativo, sottolinea anche la complessità delle sfide legali e politiche legate alla lotta contro il cambiamento climatico. La condanna della Svizzera potrebbe incentivare altri gruppi in Europa e nel mondo a utilizzare il sistema giudiziario per promuovere azioni concrete contro il riscaldamento globale. Inoltre, stabilisce un importante precedente giuridico che potrebbe influenzare le future decisioni in materia di diritti umani e ambiente.
La risposta del governo svizzero alla sentenza sarà attentamente monitorata, poiché potrebbe segnare una svolta nelle politiche ambientali del paese. La necessità di adottare misure legislative e amministrative per limitare l’aumento della temperatura globale è ora sostenuta da un’importante decisione giudiziaria, che potrebbe accelerare il passaggio verso un futuro più sostenibile. La lotta contro il cambiamento climatico richiede azioni coordinate a tutti i livelli, e questo verdetto rappresenta un chiaro segnale che i diritti umani devono essere al centro delle politiche ambientali.
Sebbene la delusione per il ricorso respinto dei giovani portoghesi sia palpabile, il loro impegno e quello di altri attivisti continua a essere una forza motrice fondamentale per il cambiamento. La strada per la giustizia climatica è ancora lunga e irta di ostacoli, ma la sentenza della Cedu ha dimostrato che il sistema legale può giocare un ruolo cruciale nel sostenere gli sforzi globali per un pianeta più verde e giusto. Il dibattito sul ruolo dei tribunali nella lotta al cambiamento climatico è più acceso che mai, aprendo nuove vie per l’azione legale e politica in difesa del nostro ambiente.