La notte tragica di Campagna: chi è Nancy Liliano, l’investitrice dei carabinieri
Nella quiete della notte di Campagna, una tragedia ha scosso la comunità quando Nancy Liliano, alla guida del suo suv, ha travolto una pattuglia dei carabinieri, causando la morte di Francesco Pagano e Francesco Pastore. La donna, già nota alle cronache locali, si è resa protagonista di un gesto che ha riaperto vecchie ferite e messo in luce un passato tutt’altro che limpido. Nancy Liliano, 31 anni, è ora al centro di un’indagine per omicidio stradale, un’accusa che pesa non solo su di lei ma riporta alla memoria anche il processo a carico di suo padre per lo stesso reato.
La serata di sabato si è trasformata in un incubo quando il suv di grossa cilindrata guidato da Liliano, già sottoposto a sequestro per mancanza di assicurazione e restituito solamente cinque giorni prima, ha colpito violentemente la pattuglia dei carabinieri. Le indagini preliminari hanno rivelato che la donna era in condizioni di alterazione psicofisica dovute all’assunzione di alcol e droghe, circostanza che aggiunge gravità al già tragico evento.
Un passato ombroso: tra droga e affiliazioni criminali
Il casellario giudiziario di Liliano racconta storie di spaccio, condanne e patteggiamenti. Liberata nel 2020, la donna era stata coinvolta in un’inchiesta che nel giugno del 2019 aveva messo in luce i suoi legami con la ‘ndrangheta, implicandola in un giro di acquisto e vendita di sostanze stupefacenti gestito insieme ad altre 15 persone, tra cui spiccava il nome di suo zio Luigi Del Giorno, figure di spicco nell’organizzazione dello spaccio nella zona di Campagna.
Nonostante la difesa abbia tentato di minimizzare il suo ruolo all’interno dell’organizzazione, sostenendo una partecipazione marginale e non affilata, le prove e le testimonianze raccolte hanno condotto a una conferma delle accuse e a una condanna a tre anni di reclusione, patteggiata dalla stessa Liliano. Questo oscuro capitolo della sua vita getta una luce sinistra sugli eventi di quella fatidica notte, rivelando un contesto di pregressa familiarità con il mondo della criminalità e dell’illegalità.
Le indagini in corso e le conseguenze dell’incidente
Dopo l’incidente, la Procura di Salerno ha avviato un’indagine approfondita, ordinando perizie sulle tre automobili coinvolte e attendendo i risultati delle controanalisi per confermare la positività di Liliano ai test di alcol e droga. La dinamica dello scontro ha causato, oltre alla morte dei due giovani carabinieri, il ferimento di una passeggera diciottenne che viaggiava con Liliano e di un settantacinquenne, ora in gravi condizioni, che si trovava su un terzo veicolo coinvolto.
Le parole del sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Tullio Ferrante, risuonano come un monito e una promessa di azione: ‘Se fossero confermati i risultati dei test, ci troveremmo di fronte a una situazione ancora più grave e allarmante, considerando i precedenti per spaccio della donna. Per questo motivo, nelle nuove norme del Codice della Strada abbiamo previsto l’introduzione dell’alcolock, il ritiro della patente e l’aumento delle pene per chi guida in stato di ebbrezza o sotto effetto di stupefacenti’. Queste misure rappresentano un tentativo di arginare fenomeni di questo tipo, cercando di prevenire future tragedie e di rendere le strade più sicure per tutti.
La comunità di Campagna e l’intero paese si trovano ora a fare i conti con le conseguenze di questo tragico evento, riflettendo sulle misure da adottare per prevenire che simili episodi possano ripetersi. La storia di Nancy Liliano, con il suo carico di errori e scelte sbagliate, diventa un caso emblematico della necessità di intervenire con decisione e tempestività sulle questioni di sicurezza stradale e prevenzione della criminalità.