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Catturato a Fiumicino Membro dell’Isis: L’Operazione della Digos
Un cittadino del Tagikistan, considerato un membro attivo dell’Isis e oggetto di un mandato di arresto internazionale, è stato fermato ieri dalla Digos presso l’aeroporto di Fiumicino. Ilkhomi Sayrakhmonzoda, 32 anni, è stato catturato mentre stava per prendere il trenino che collega l’aeroporto con il centro di Roma, dopo essere sbarcato da un volo proveniente da Eindhoven, nei Paesi Bassi. Sulle sue tracce pendeva una taglia internazionale per terrorismo islamico, in quanto accusato di essersi arruolato e aver combattuto per l’Isis in Siria nel 2014.
Da tempo ricercato dalle autorità del suo paese, Sayrakhmonzoda viaggiava utilizzando diversi nomi, date di nascita e cittadinanze, talvolta facendosi passare per cittadino dell’Uzbekistan, del Kirghizistan o dell’Ucraina. La cattura è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Digos, la Direzione centrale della polizia di prevenzione e la polizia di Frontiera, in un contesto di alta attenzione dovuta alla delicata situazione internazionale.
Un Arresto Meticolosamente Preparato
Le forze dell’ordine italiane erano in attesa dell’arrivo di Sayrakhmonzoda, avendo appreso nelle scorse settimane del suo imminente viaggio verso l’Italia. L’identificazione è stata confermata attraverso l’analisi delle impronte digitali, che hanno trovato corrispondenza con quelle del latitante. Al momento dell’arresto, il sospetto terrorista aveva con sé una valigia contenente 2mila euro in contanti, e ora è in attesa di estradizione nel suo paese d’origine.
Gli investigatori italiani stanno ora cercando di comprendere i motivi del suo viaggio a Roma e se potesse contare su una rete di supporto jihadista nella capitale. Nonostante il suo nome non figurasse nelle banche dati delle forze dell’ordine italiane, ciò non esclude la possibilità che Sayrakhmonzoda fosse già stato in Italia o avesse contatti nel paese. Questa operazione è stata facilitata da una ‘red notice’ di Interpol, evidenziando l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro il terrorismo.
Un Profilo Complesso
Le indagini hanno rivelato che Sayrakhmonzoda aveva già affrontato arresti in passato: una volta in Ucraina per traffico d’armi e un’altra, nel luglio del 2023, in Belgio insieme ad altre persone considerate affiliate allo Stato islamico, per poi essere rilasciato dopo qualche tempo. Questo dimostra la capacità del sospetto di muoversi e operare a livello internazionale, sfruttando diverse identità per eludere la cattura.
La speranza degli investigatori è di trovare ulteriori informazioni nel telefono del fermato, che potrebbe contenere indizi riguardo alla sua reale destinazione a Roma e le persone che doveva incontrare. La cattura di Sayrakhmonzoda non solo impedisce potenziali atti di terrorismo ma sottolinea anche l’efficacia della collaborazione transnazionale nel monitoraggio e nell’arresto di individui pericolosi.
La vicenda di Ilkhomi Sayrakhmonzoda evidenzia una volta di più l’importanza di un approccio coordinato e della condivisione di informazioni tra le nazioni nella lotta contro il terrorismo globale. La sua arresto presso l’aeroporto di Fiumicino rappresenta un significativo successo per le forze di sicurezza italiane e internazionali, dimostrando l’efficacia delle misure di sorveglianza e di intervento rapide in contesti di elevata minaccia.