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Da Promessa dello Sci a Capo di Una Frode Milionaria: Il Paradosso di Alex Mair
In un’incredibile svolta degli eventi che sembra uscita direttamente da una sceneggiatura cinematografica, Alexander Mair, ex campione di sci e una volta promessa dello sport italiano, è finito al centro di un’indagine per una frode da 600 milioni di euro ai danni dei fondi europei del Pnrr. Mair, 53 anni, originario di Colle Isarco in Alto Adige, è stato arrestato insieme alla compagna, Zozulya Zhanna, accusati di essere i vertici di un’organizzazione criminale specializzata in frodi finanziarie.
La storia di Mair è una di quelle che lasciano un segno, un racconto di talento e potenziale che si trasforma in una vicenda giudiziaria. Un tempo considerato un talento emergente dello sci azzurro, Mair aveva iniziato la sua carriera nello sport gareggiando per il gruppo sportivo della finanza, la stessa entità che ora lo accusa di frode. Specialista delle prove veloci, divenne vicecampione italiano di discesa alla fine degli anni ’80 e conquistò una medaglia d’argento nel SuperG ai Mondiali juniores del 1989.
Una Carriera Promettente Interrutta da Infortuni
Il 1990 sembrava l’anno della consacrazione per Mair, con una vittoria in Coppa Europa che gli aprì le porte della Coppa del Mondo. Tuttavia, il suo cammino verso il successo fu bruscamente interrotto da una serie di gravi infortuni a partire dal 1991, che compromisero irrimediabilmente la sua carriera sportiva. Il suo miglior risultato in Coppa del Mondo fu un 58º posto in discesa libera a Kitzbühel nel 1995, prima di concludere la sua carriera nello sport, dopo una breve parentesi nella nazionale ungherese.
È forse nell’Est Europa che Mair ha iniziato a tessere le trame di quella che sarebbe diventata la sua “seconda vita”, ben lontana dai riflettori dello sport e vicina agli ambienti della criminalità organizzata. Già una quindicina di anni fa, Mair era stato coinvolto in una vicenda legata al traffico di droga, finendo in carcere nel 2003 dopo essere stato trovato in possesso di cocaina. Successive accuse di truffa e associazione a delinquere per un traffico illecito di automobili di lusso con i paesi dell’Est hanno segnato ulteriormente il suo distacco dal mondo dello sport.
La Maxi-Frode ai Fondi Europei del Pnrr
La svolta più oscura nella vita di Mair è arrivata con l’inchiesta sulla frode ai fondi del Pnrr. Insieme alla compagna, Zozhulya Zhanna, è accusato di aver architettato un piano per sottrarre fino a 600 milioni di euro. Le intercettazioni hanno rivelato che la coppia pianificava di fuggire per “fare la bella vita”, ma il mandato di arresto è giunto prima che potessero mettere in atto la loro fuga, raggiungendoli in Slovacchia.
Questa storia mette in luce non solo la caduta di un atleta che aveva tutto per diventare una leggenda nello sport italiano, ma anche come le competenze e le abilità possano essere deviate verso sentieri criminali, con conseguenze devastanti. La vicenda di Mair e Zozhulya è ancora in fase di sviluppo, con le autorità che continuano a indagare sull’intera operazione e sulle potenziali ramificazioni della frode.
Il caso di Alexander Mair è un monito sulla fragilità della condizione umana e su come le scelte di vita possano portare dalle vette del successo agli abissi della criminalità. In un’epoca in cui lo sport è sempre più sotto i riflettori, la storia di Mair serve come un promemoria della complessità delle traiettorie di vita, spesso imprevedibili e drammaticamente ironiche.