![La controversia della statua della maternità: proposta del sindaco Sala per i giardini della Mangiagalli 1 20240408 204533](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240408-204533.webp)
La statua della maternità trova casa: il sindaco Sala propone i giardini della Mangiagalli
Nel cuore di una Milano che dibatte e si interroga sul valore dell’arte e sui simboli della maternità, emerge una proposta che potrebbe placare le polemiche degli ultimi giorni. Al centro della discussione c’è una statua dedicata alla maternità, opera dell’artista Vera Omodeo, scomparsa nel 2023 poco prima di compiere 100 anni. La scultura, che ritrae una donna che allatta a seno scoperto, è stata al centro di un vivace dibattito dopo che una Commissione l’ha esclusa da una possibile collocazione pubblica, motivando la decisione con il fatto che i valori rappresentati dalla statua non sarebbero ‘universalmente condivisibili’.
La controversia ha suscitato l’interesse di figure pubbliche e cittadini, culminando in una proposta del direttore del Tg La7, Enrico Mentana, che ha trovato il favore del sindaco di Milano, Beppe Sala. La proposta si focalizza su una nuova collocazione per l’opera: i giardini dell’ospedale Mangiagalli, un luogo simbolo della natalità e della maternità in città. ‘Mentre pensavo’ alla bocciatura della Commissione, ‘mi ha scritto Enrico Mentana, milanese vero, proponendomi di collocarla alla Mangiagalli, dove lui è nato, come tanti altri milanesi’, ha dichiarato Sala in un messaggio pubblicato su Facebook.
Un gesto simbolico in un momento cruciale
La scelta della Mangiagalli non è casuale ma si carica di un forte simbolismo, soprattutto in un periodo storico caratterizzato da una preoccupante denatalità. Il sindaco Sala ha sottolineato che la statua, oltre a celebrare la maternità, rappresenterebbe un omaggio ai sacrifici quotidiani, spesso non adeguatamente riconosciuti, che milioni di donne affrontano per crescere i propri figli. ‘Sarebbe un gesto oltremodo simbolico, proprio in questo momento storico in cui la denatalità è uno dei problemi principali del nostro Paese’, ha affermato Sala, evidenziando come la maternità sia un valore universale, profondamente radicato nella società.
La proposta di collocare la statua nei giardini che circondano l’ospedale Mangiagalli dovrà comunque ricevere l’approvazione della commissione che in precedenza aveva espresso perplessità. Tuttavia, l’entusiasmo e il sostegno manifestato dal sindaco e da figure pubbliche come Mentana potrebbero giocare un ruolo chiave nel ridefinire il destino dell’opera d’arte. ‘Chiederò quindi alla Commissione di esaminare la mia proposta’, ha concluso Sala, manifestando la volontà di trovare una soluzione che possa valorizzare l’opera di Vera Omodeo nel rispetto dei valori condivisi dalla comunità.
Un dibattito che trascende la statua
La vicenda della statua della maternità ha sollevato questioni più ampie riguardanti il ruolo dell’arte nella società e la rappresentazione della donna e della maternità nello spazio pubblico. Mentre alcuni hanno visto nella decisione della Commissione un eccesso di prudenza o una mancanza di apertura verso la diversità delle espressioni artistiche, altri hanno interpretato la proposta di Mentana e Sala come un’opportunità per riaffermare l’importanza della maternità come valore fondamentale, capace di unire piuttosto che dividere.
In una città come Milano, crocevia di culture e idee, il dibattito sulla statua si inserisce in un contesto più ampio di riflessione sulla capacità dell’arte di stimolare conversazioni importanti e talvolta scomode. La possibile collocazione della statua di Vera Omodeo alla Mangiagalli non rappresenta solo la fine di una controversia, ma potrebbe segnare l’inizio di un nuovo capitolo nel dialogo tra arte, società e spazi pubblici, dove il rispetto e la valorizzazione delle diverse prospettive diventano chiavi di lettura fondamentali per una comunità inclusiva e aperta al cambiamento.
La decisione finale sulla statua e la sua collocazione sarà, dunque, un importante test per la città di Milano, che si trova a dover bilanciare la conservazione dei valori tradizionali con l’esigenza di promuovere una cultura dell’accoglienza e del riconoscimento dell’altro. Nel frattempo, la proposta del sindaco Sala e di Enrico Mentana rimane un esempio eloquente di come l’arte possa diventare veicolo di messaggi profondi e universali, capaci di toccare le corde più intime dell’esperienza umana e di stimolare una riflessione collettiva sui temi fondamentali della vita e della convivenza civile.