Manifestazioni e Tensioni a Napoli: tra Solidarietà per la Palestina e Celebrazioni NATO
La giornata di protesta a Napoli, incentrata sulla solidarietà verso il popolo palestinese e sulla contestazione delle celebrazioni per i 75 anni della NATO, si è trasformata in un teatro di confronti diretti tra manifestanti e forze dell’ordine. La situazione è degenerata nei pressi del Teatro San Carlo, dove un gruppo di attivisti ha tentato di superare il cordone di sicurezza, venendo respinto con l’uso di manganelli da parte della polizia. Il bilancio di questa escalation ha visto diversi feriti tra i contestatori.
Un Mattino di Occupazioni e Dichiarazioni
La mattina è stata segnata dall’occupazione degli uffici dell’Università Federico II da parte degli attivisti della Rete studentesca per la Palestina. L’azione è stata motivata dalla volontà di denunciare quello che gli attivisti definiscono un ‘genocidio’ in atto nei confronti del popolo palestinese, e dalla critica verso la presunta complicità accademica nel sostegno a progetti considerati parte di tale oppressione. Tra le contestazioni, in particolare, la possibile partecipazione dell’ateneo al bando Maeci, visto come un sostegno a tecnologie potenzialmente utilizzabili in ambito militare.
Preoccupazioni e Critiche
Durante l’assemblea nel rettorato occupato, è stata esposta una lettera indirizzata al rettore dell’università dalla comunità ebraica di Napoli, esprimendo preoccupazioni per l’uso del termine ‘genocidio’ e per la rappresentazione territoriale della Palestina in una manifestazione studentesca. Gli attivisti, da parte loro, hanno criticato la lettera, ritenendola parte di un tentativo di negare la sofferenza e le rivendicazioni del popolo palestinese.
Il Pomeriggio di Confronto
Il pomeriggio ha visto il culmine della tensione con il sit-in di protesta organizzato nei pressi del Teatro San Carlo, dove un concerto celebrava l’anniversario della NATO. Nonostante il divieto imposto dalla Questura di svolgere la manifestazione nella vicina Galleria Umberto I, i manifestanti hanno tentato di avvicinarsi al teatro, incontrando la ferma opposizione delle forze dell’ordine. La risposta degli agenti, tra manganellate e blocchi fisici, ha sollevato un’ondata di critiche da parte dei partecipanti alla protesta, che hanno denunciato l’uso di violenza contro persone disarmate.
Reazioni e Dichiarazioni
In seguito agli scontri, i manifestanti hanno espresso forte disapprovazione per le azioni delle forze dell’ordine, attribuendo la responsabilità politica al sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e annunciando nuove iniziative di protesta. Le critiche si sono concentrate sull’approvazione della città a ospitare eventi celebrativi della NATO, in contraddizione con i valori di pace che la comunità napoletana vorrebbe promuovere. Tra le azioni future, è stato annunciato uno #StrikeforPalestine, in concomitanza con lo sciopero globale per il clima, come ulteriore occasione per far sentire la propria voce contro le politiche belliche e il sostegno a quelle che vengono percepite come ingiustizie nei confronti del popolo palestinese.
La situazione a Napoli riflette la complessità e l’intensità dei dibattiti globali riguardanti i diritti umani, la politica internazionale e il ruolo delle istituzioni accademiche e delle comunità locali nel prendere posizione su questi temi. Mentre la città si prepara a nuove manifestazioni, resta aperta la questione su come conciliare il diritto alla protesta con la necessità di garantire sicurezza e ordine pubblico.