![L'aumento degli exploit zero-day: sfide e opportunità nel mondo della criminalità informatica 1 20240408 093003 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240408-093003-1.webp)
Il costo crescente della criminalità informatica: un’arma a doppio taglio
Nel panorama della criminalità informatica, una tendenza emergente segnala un cambiamento significativo: il costo per diventare un cybercriminale sta aumentando esponenzialmente. Questa evoluzione, apparentemente positiva per la sicurezza digitale globale, mette in luce le sfide e le complessità che gli hacker devono affrontare nell’era moderna. L’incremento dei prezzi degli exploit zero-day, indispensabili per le operazioni di hacking, soprattutto quelle sponsorizzate da governi o entità statali, è un fenomeno che sta guadagnando attenzione nel settore della sicurezza informatica.
Recentemente, Crowdfense, una startup pionieristica nell’acquisto di vulnerabilità informatiche, ha rivelato un aggiornamento significativo nella valutazione delle vulnerabilità, proponendo cifre milionarie per informazioni su bug non ancora noti che affliggono dispositivi di grande diffusione come quelli Apple e Android, nonché applicazioni ampiamente utilizzate quali WhatsApp e iMessage. Questo aumento di valutazione è stato confermato anche da altre entità del settore, come Zerodium, che si occupano di acquisire e vendere exploit zero-day a clienti principalmente governativi, per fini di sorveglianza o sicurezza nazionale.
Una maggiore sicurezza dei prodotti come motore dell’inflazione degli exploit
L’aumento dei prezzi degli exploit è direttamente legato agli sforzi compiuti dalle aziende tecnologiche per rafforzare la sicurezza dei loro prodotti. Questa tendenza ha reso la scoperta e lo sfruttamento delle vulnerabilità una sfida sempre più ardua per gli aggressori, richiedendo l’intervento di team multidisciplinari e, di conseguenza, innalzando il valore di queste informazioni nel mercato degli zero-day. La difficoltà crescente nel trovare e sviluppare exploit completi sta quindi contribuendo a una sorta di inflazione nel mondo degli hacker, con riflessi evidenti sulle strategie di acquisizione di tali vulnerabilità da parte delle aziende specializzate.
Secondo le ultime stime fornite da Crowdfense, il valore di un exploit in grado di garantire l’accesso a un iPhone può ora toccare i 7 milioni di dollari, mentre per i dispositivi Android la cifra si aggira intorno ai 5 milioni di dollari. Anche le vulnerabilità legate a browser diffusi come Chrome e Safari, così come quelle che affliggono app di messaggistica popolari come WhatsApp e iMessage, sono valutate tra i 3 e i 5 milioni di dollari, a dimostrazione dell’elevato interesse e della criticità di tali vulnerabilità nel contesto della sicurezza informatica globale.
Implicazioni e prospettive future
Questo scenario presenta un’arma a doppio taglio. Da un lato, l’aumento del costo per gli exploit zero-day può essere visto come un deterrente efficace contro la proliferazione di attacchi informatici, rendendo economicamente insostenibile per molti potenziali aggressori l’acquisto di tali strumenti. D’altra parte, tuttavia, l’elevato valore assegnato a queste vulnerabilità sottolinea anche quanto sia critica e ricercata la capacità di penetrare i sistemi informatici più sicuri, alimentando un mercato sotterraneo sempre più lucrativo e competitivo.
L’incremento dei prezzi degli exploit zero-day evidenzia quindi una realtà complessa, in cui le forze del mercato e le strategie di sicurezza si intrecciano in una continua sfida. Mentre le aziende tecnologiche investono risorse ingenti per blindare i propri sistemi, il valore assegnato alla scoperta di vulnerabilità riflette l’importanza critica della sicurezza informatica in un mondo sempre più connesso. In questo contesto, la domanda per exploit zero-day non mostra segni di rallentamento, ponendo le basi per un continuo incremento nel costo di tali strumenti e, di conseguenza, nel costo per condurre attività criminali nel cyberspazio.