Dopo un periodo di relativa calma, l’Etna, il vulcano siciliano noto per la sua attività spettacolare, ha ricominciato a manifestare segni di risveglio, offrendo uno spettacolo naturale di rara bellezza e fascino. Negli ultimi giorni, infatti, il cielo sopra il vulcano è stato solcato da anelli di gas perfettamente rotondi, un fenomeno che ha attirato l’attenzione di vulcanologi e appassionati.
Un Fenomeno Spettacolare
Questi anelli, erroneamente definiti ‘anelli di fumo’, sono in realtà composti da gas. Marco Neri, vulcanologo e ricercatore dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Osservatorio etneo, ha fornito una descrizione dettagliata del fenomeno: ‘L’Etna ha deciso che questa rarità non esiste più. Negli ultimi giorni nel cratere di sud est succede qualcosa di eccezionale, con la produzione di centinaia di anelli al giorno’. La formazione di questi anelli avviene quando il gas, rilasciato dal magma in superficie, risale il condotto eruttivo e, attraversandolo, genera un vortice che crea questi anelli perfettamente rotondi.
Il meccanismo di formazione degli anelli di gas è tanto affascinante quanto complesso. ‘Succede perché nella parte superficiale del canale eruttivo si apre una bocca dalle pareti regolari, quasi un cilindro, all’interno della quale il magma è superficiale e rilascia bolle di gas’, spiega Neri. Questo processo, unito al fenomeno del ‘puffing’, ovvero l’emissione di gas a impulsi, contribuisce alla creazione degli anelli.
Ripresa dell’Attività Vulcanica
L’attività recente del vulcano non si limita alla produzione di anelli di gas. Nel pomeriggio di domenica 7 aprile, una significativa emissione di cenere ha avuto luogo, segnando la prima volta dopo mesi in cui si è osservata una tale manifestazione. ‘L’emissione di cenere non ha interessato il cratere sud est, ha avuto origine da una bocca nella Bocca Nuova’, chiarisce Neri. Questo evento, sebbene isolato, indica una potenziale ripresa delle attività vulcaniche dell’Etna.
Nonostante le emissioni di gas e di cenere possano apparire come anomalie, esse rientrano nella normale attività di un vulcano come l’Etna. ‘Il nostro è un vulcano ad attività persistente’, afferma Neri, sottolineando come l’assenza di fenomeni eruttivi nei mesi precedenti sia stata l’anomalia, piuttosto che la recente attività.
Alcuni segnali indicano che il serbatoio di magma sotto l’Etna potrebbe essere nuovamente attivo. Le osservazioni effettuate nelle salinelle di Paternò, per esempio, mostrano un incremento dell’attività di questi piccoli vulcani di fango, suggerendo un possibile aumento dell’attività vulcanica dell’Etna. ‘Questi gas provengono dalla parte profonda del sistema di alimentazione dell’Etna, intorno ai 10 chilometri’, spiega Neri, evidenziando come questi indizi siano fondamentali per comprendere i movimenti sotterranei del vulcano.
Il risveglio dell’Etna, con i suoi anelli di gas e le emissioni di cenere, rappresenta un fenomeno di grande interesse scientifico e un’attrazione per turisti e appassionati di vulcanologia. L’attività del vulcano è costantemente monitorata dagli esperti, che cercano di prevedere le sue mosse per garantire la sicurezza delle popolazioni circostanti. Le meraviglie naturali offerte dall’Etna continuano a stupire e a ricordarci la potente forza della natura che, anche nei suoi momenti di apparente quiete, non smette mai di essere attiva.