Il volto di “Capitano Ultimo” rivela la sua identità: un gesto simbolico verso un nuovo impegno politico
In un momento carico di significati e emozioni, il colonnello dei Carabinieri Sergio De Caprio, noto al grande pubblico come “Capitano Ultimo”, ha tolto il velo della sua anonimità, scegliendo di mostrare il volto per la prima volta dopo ben 31 anni. Questo gesto, avvenuto durante un evento elettorale al teatro Quirino di Roma, segna non solo una svolta personale ma si carica di un forte valore simbolico nel contesto politico e sociale italiano.
La figura di De Caprio è intrinsecamente legata alla lotta contro la mafia, avendo giocato un ruolo cruciale nell’arresto di Totò Riina, uno dei più temuti boss di Cosa Nostra, nel 1993. La sua decisione di vivere nell’ombra, proteggendo la sua identità con passamontagne e mascherine, è stata per decenni una testimonianza del suo impegno e del pericolo costante legato alla sua attività.
Un passo verso la politica con la lista “Libertà”
La scelta di candidarsi alle elezioni europee con la lista “Libertà”, fondata da Cateno De Luca, rappresenta una nuova direzione nella carriera di De Caprio. Il suo impegno, finora espresso attraverso azioni concrete sul campo e una vita dedicata alla giustizia e alla lotta al crimine organizzato, si trasforma ora in un impegno politico. «Dopo 31 anni, tolgo la protezione al mio volto, la mia ultima difesa dalla mafia, perché a viso aperto voglio continuare a servire il popolo italiano con lo stesso coraggio, con la stessa umiltà, con lo stesso amore che ho avuto da carabiniere», ha dichiarato De Caprio, sottolineando la continuità del suo servizio verso la comunità, seppur in una veste differente.
La sua candidatura non è un fulmine a ciel sereno nella sua biografia, avendo già esplorato la sfera politica in passato con altre candidature. Tuttavia, questa volta, il gesto di rivelare il proprio volto sembra sottolineare una volontà di rinnovato impegno e di aperta sfida, non solo verso le organizzazioni criminali ma anche nei confronti di una politica che richiede trasparenza, dedizione e coraggio.
Da “Operazione Belva” a una vita dedicata al servizio pubblico
La carriera di Sergio De Caprio è stata segnata da momenti di alto profilo, come l’arresto di Riina nell’ambito dell’”Operazione Belva”, che lo hanno reso un eroe nazionale. La sua esperienza nel R.O.S. – Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri e la fondazione dell’unità CrimOr dimostrano un impegno costante nella lotta contro la criminalità organizzata, un impegno che va oltre il semplice dovere professionale, trasformandosi in una vera e propria missione di vita.
La sua formazione alla Scuola militare Nunziatella di Napoli e all’Accademia militare di Modena gli ha fornito gli strumenti per affrontare con determinazione e competenza le sfide poste dalla criminalità. Il suo trasferimento a Milano, dove si è occupato di infiltrazioni mafiose, e i successivi incarichi dimostrano una carriera costruita sull’integrità e il sacrificio, valori che intende portare anche nel suo nuovo percorso politico.
La sfida del servizio pubblico in una nuova arena
Il passaggio dalla vita militare a quella politica è una transizione complessa, che richiede la capacità di navigare in acque spesso turbolente, mantenendo ferme le proprie convinzioni e i propri valori. Per “Capitano Ultimo”, questo significa tradurre la lotta contro la criminalità in azioni e politiche concrete che possano contribuire alla costruzione di una società più giusta e sicura.
La sua candidatura alle elezioni europee è quindi un simbolo di speranza per molti, che vedono in lui non solo il coraggio e la determinazione di un tempo, ma anche la possibilità di un rinnovamento politico basato sull’onestà e sul servizio disinteressato. In un’epoca in cui la fiducia nelle istituzioni sembra vacillare, figure come quella di De Caprio rappresentano un ponte tra il passato di lotta e un futuro di speranza, dove la protezione del cittadino e la difesa dei valori democratici sono al centro dell’azione politica.
La rivelazione del suo volto non è solo un atto simbolico, ma un invito alla cittadinanza a riconoscere e a sostenere chi, come lui, è pronto a mettersi in gioco con trasparenza e dedizione. La sfida che “Capitano Ultimo” si appresta ad affrontare nel panorama politico europeo potrebbe rivelarsi la più difficile della sua vita, ma è una sfida che accetta con il coraggio, la umiltà e l’amore che hanno sempre guidato la sua azione.