L’inchiesta giudiziaria su un presunto caso di voto di scambio a Bari ha scatenato una tempesta politica, portando all’annullamento delle primarie del centrosinistra previste per la scelta del candidato sindaco. Il Movimento Cinque Stelle, ritenendo compromessa la trasparenza del processo, ha deciso di ritirarsi, causando un vero e proprio terremoto all’interno dell’alleanza con il Partito Democratico.
Conte ritira il M5S dalle primarie
La decisione del M5S arriva in seguito all’arresto di otto persone, tra cui figura l’assessora dem Anita Maurodinoia, soprannominata ‘lady preferenze’, indagata per voto di scambio. Questo scandalo ha portato Giuseppe Conte a dichiarare che ‘non ci sono più le condizioni’ per partecipare alle primarie, annunciando il sostegno a Michele Laforgia, che avrebbe dovuto sfidare il dem Vito Leccese. La reazione del Partito Democratico non si è fatta attendere, accusando Conte di slealtà.
La posizione del PD e di Schlein
Nonostante la bufera, Vito Leccese ha confermato la sua intenzione di rimanere in campo, sottolineando di non aver mai ricevuto avvisi di garanzia o essere stato coinvolto in indagini. Il suo impegno a favore della legalità e della partecipazione democratica rimane forte, come evidenziato anche da un post su Facebook in cui ribadisce la sua storia politica pulita.
Dall’altra parte, il candidato del Movimento Cinque Stelle, Michele Laforgia, critica la decisione di attribuire a Conte ogni decisione, definendola ‘irresponsabile’. Laforgia ha cercato un dialogo con Leccese per una soluzione unitaria, sottolineando l’importanza di guardare al futuro della coalizione di centrosinistra e della città di Bari, oltre i singoli interessi partitici.
La dura presa di posizione di Elly Schlein
Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, intervenendo sulla questione ha ribadito con fermezza la posizione del partito contro il voto di scambio: ‘Il Partito Democratico non accetta voti sporchi. Non tolleriamo voti comprati’. Questa dichiarazione sottolinea il tentativo del PD di ricostruire un partito basato su valori di integrità e trasparenza, chiudendo le porte a chi cerca di manipolare il sistema politico per interessi personali.
La situazione ha inevitabilmente generato amarezza all’interno del PD, con il segretario regionale pugliese Domenico De Santis che critica l’atteggiamento di chi diserta le primarie, accusandoli di dividere la coalizione. Il tentativo del PD è quello di mantenere unita l’alleanza, ma la decisione del M5S di ritirarsi dalle primarie ha sollevato dubbi e sospetti su una volontà di divisione che potrebbe avere radici più profonde.
Quello che emerge da questa vicenda è un quadro di tensione e divisione all’interno del centrosinistra a Bari, con ripercussioni che potrebbero estendersi ben oltre le elezioni comunali. La questione solleva interrogativi sulla capacità delle forze politiche di gestire internamente le divergenze e di presentarsi agli elettori come un fronte unito e coerente. La sfida per il futuro sarà quella di ristabilire un dialogo costruttivo e di lavorare insieme per il bene della città, superando le divisioni emerse in questa occasione.