![La resilienza delle infrastrutture urbane ai terremoti: l'innovazione italiana al servizio della sicurezza 1 20240404 102723](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240404-102723.webp)
La resilienza delle infrastrutture urbane ai cataclismi naturali è un argomento che negli ultimi anni ha guadagnato una crescente attenzione, specialmente in zone ad alta attività sismica come Taiwan. Il recente terremoto di magnitudo 7.4, il più potente che abbia colpito l’isola negli ultimi 25 anni, ha messo a dura prova la resistenza degli edifici, molti dei quali sono riusciti a restare in piedi nonostante le forti scosse. Questa capacità di resistenza è il risultato di anni di ricerca e sviluppo nel campo dell’edilizia antisismica, che ha portato all’adozione di tecnologie all’avanguardia per proteggere le strutture e salvare vite umane.
L’innovazione italiana al servizio della sicurezza
Tra le tecnologie impiegate per garantire la stabilità degli edifici durante i terremoti, spicca un dispositivo che porta il prestigioso marchio della ricerca italiana: una megasfera d’acciaio posizionata sulla sommità del Taipei 101, l’undicesimo grattacielo più alto del mondo. Questa sfera, del peso di 660 tonnellate, è in grado di oscillare in risposta alle scosse sismiche, generando forze contrarie che ne neutralizzano l’effetto e proteggono l’edificio dal crollo.
Il merito di questo straordinario dispositivo va attribuito al professor Renato Vitaliani, ingegnere civile ed ex professore di Tecnica delle Costruzioni presso l’Università di Padova, che ha testato i dissipatori all’interno della sfera. “Sono una meraviglia!”, ha affermato con orgoglio il professor Vitaliani, sottolineando l’efficacia di questi dispositivi nel ridurre le forze indotte dal sisma.
Strategie antisismiche avanzate
La sopravvivenza di edifici come il Taipei 101 durante terremoti di forte intensità non è frutto del caso, ma è il risultato di un’attenta pianificazione e della realizzazione di opere ingegneristiche avanzate. Secondo il professor Vitaliani, Taiwan ha compiuto enormi progressi in termini di edilizia antisismica, adottando criteri più stringenti e tecnologie innovative per dissipare l’energia cinetica dei sismi e isolare le sovrastrutture dalle fondazioni.
Gli isolatori sismici, ad esempio, sono dispositivi che consentono di proteggere gli edifici dalle onde sismiche, impedendo loro di propagarsi e causare danni. Questi dispositivi, composti da strati di neoprene armato con un nucleo in piombo, vengono posizionati sotto i pilastri dell’edificio, offrendo un’efficace protezione contro i terremoti.
La sfida della liquefazione del suolo
Uno dei problemi maggiori incontrati durante i terremoti è la liquefazione del suolo, un fenomeno che può portare all’inclinazione o al crollo degli edifici. Questo si verifica quando la pressione dell’acqua nei terreni sabbiosi aumenta a causa delle scosse, rendendo il terreno simile a sabbie mobili. Per contrastare questo fenomeno, in Taiwan si sono costruiti pozzi artesiani che, mettendo l’acqua in collegamento con la superficie, diminuiscono la pressione e stabilizzano il terreno.
L’importanza dei mass damper
I mass damper rappresentano una soluzione fondamentale nell’edilizia antisismica moderna. Questi dispositivi, impiegati per stabilizzare gli edifici e prevenirne il cedimento in caso di vibrazioni, sono composti da blocchi di calcestruzzo, sospesi grazie a molle, pendoli o liquidi. La loro funzione è quella di resistere a sollecitazioni causate da terremoti, vento o altre fonti, ammortizzando le oscillazioni della struttura.
Taiwan, grazie alla collaborazione internazionale e all’adozione di tecnologie innovative, ha dimostrato di poter affrontare con successo la sfida dei terremoti, proteggendo le proprie infrastrutture e salvaguardando la sicurezza dei suoi cittadini. La presenza di dispositivi come la megasfera d’acciaio sul Taipei 101 è un esempio emblematico di come la ricerca e l’innovazione possano contribuire significativamente alla resilienza urbana in contesti ad alto rischio sismico.