![Stellantis e il governo italiano: dialogo incerto sulla situazione degli stabilimenti 1 20240402 143059](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240402-143059.webp)
Il dialogo tra Stellantis e il governo italiano: un cammino incerto
Il percorso di dialogo tra la multinazionale automobilistica Stellantis e il governo italiano, guidato dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, si muove su terreni incerti. La serie di incontri avviata dal ministro Adolfo Urso per discutere il futuro degli stabilimenti italiani di Stellantis ha evidenziato una notevole assenza: quella di Carlos Tavares, amministratore delegato del gruppo, figura chiave per qualsiasi decisione strategica.
Il primo appuntamento, focalizzato sulla fabbrica di Melfi, ha subito un’intoppo significativo con l’assenza totale di rappresentanti aziendali. Questa mancanza è stata motivata dalla ‘policy aziendale legata agli incontri nel periodo di campagna elettorale’, una spiegazione che ha sollevato non poche perplessità tra i sindacati e le autorità italiane.
Le preoccupazioni e le proposte in campo
Il dibattito si estende oltre la singola questione di Melfi, toccando altri stabilimenti critici come Mirafiori e Pomigliano, considerati tra i più vulnerabili alla luce delle richieste di Stellantis per maggiori incentivi e agevolazioni. La proposta, forse audace, del ministro Pichetto Fratin di trasformare Mirafiori in un polo per la costruzione di reattori nucleari, aggiunge un’ulteriore dimensione alla discussione.
L’assenza di Tavares e di una delegazione aziendale ha alimentato il dissenso tra i sindacati. Giorgio Airaudo, segretario generale della Cgil Piemonte, ha definito gli incontri ‘inutili’ senza la presenza dell’amministratore delegato, sottolineando l’importanza di assumersi le responsabilità direttamente. La preoccupazione principale rimane la potenziale dismissione degli impianti italiani e la necessità di chiarire il futuro degli investimenti e dei lavoratori coinvolti.
Il governo italiano tra incentivi e aspettative
Di fronte a questa situazione, il ministro Urso ha ribadito l’impegno del governo nel sostenere il settore automobilistico, evidenziando gli sforzi già compiuti attraverso politiche di incentivo all’innovazione e alla produzione auto. L’obiettivo è chiaro: adattare il piano industriale e finanziario di Stellantis alle aspettative del ‘sistema Italia’, non solo del governo ma dell’intero paese.
Questo scenario si inserisce in un contesto europeo in evoluzione, dove l’Italia si posiziona come un paese attrattivo per l’industria automobilistica, grazie alla sua unicità nel panorama europeo. Secondo Urso, diverse case automobilistiche, attualmente prive di siti produttivi nell’UE, stanno valutando l’Italia come potenziale sede, grazie ai cambiamenti in atto nella politica europea sul settore auto.
La posizione dei sindacati e le sfide future
La posizione espressa dai sindacati, in particolare dalla Fiom con Michele De Palma, mette in luce la necessità di un impegno più marcato da parte del governo italiano, in linea con gli investimenti massicci fatti da altri paesi europei come la Germania nel settore automobilistico. Le dichiarazioni evidenziano una certa insoddisfazione per le misure attuali, considerate insufficienti rispetto alle ambizioni di rilancio e innovazione necessarie per affrontare le sfide future.
La strada verso una soluzione condivisa appare ancora lunga e tortuosa. Mentre il governo italiano cerca di posizionarsi come mediatore e promotore di una politica industriale innovativa, le preoccupazioni dei lavoratori e dei loro rappresentanti richiamano l’attenzione sulla necessità di dialoghi più inclusivi e decisioni rapide. In questo scenario, la figura di Carlos Tavares e la sua assenza dai tavoli di discussione simboleggiano la distanza ancora da colmare tra le aspettative reciproche di Stellantis e del sistema Italia.