Il duro scontro tra Ryanair e Enac: richieste di dimissioni e accuse reciproche
Il cielo italiano si colora di tensione tra Ryanair, la principale compagnia aerea low cost operante nel Paese, e l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (Enac). La controversia si accende in seguito alle recenti dichiarazioni di Pierluigi Di Palma, presidente di Enac, che hanno provocato la risposta stizzita del colosso irlandese, guidato da Michael O’Leary. Al centro del contendere, ci sono affermazioni riguardanti presunti oligopoli nel mercato aereo italiano e il futuro delle tariffe low cost, con Ryanair che non solo contesta vigorosamente tali dichiarazioni ma arriva a chiedere le dimissioni del numero uno di Enac.
Le accuse reciproche si susseguono in un crescendo di dichiarazioni che evidenziano un profondo disaccordo sulla gestione e interpretazione del mercato aereo nazionale. Da una parte, Ryanair accusa Di Palma di diffondere falsità riguardanti la realtà competitiva del trasporto aereo in Italia, sottolineando come le sue parole non riflettano l’attuale dinamica di mercato.
Ryanair contro le dichiarazioni di Di Palma: una questione di tariffe e mercato
Secondo Ryanair, le affermazioni di Di Palma sull’inexistenza di compagnie aeree low cost e l’impossibilità di ritornare a tariffe basse sono prive di fondamento. La compagnia aerea, infatti, ha pianificato per l’estate 2024 un’offerta di oltre 29 milioni di posti da e per l’Italia, con più di 12 milioni di questi posti venduti a tariffe inferiori a 30 euro. Tali dati, sostiene Ryanair, contraddicono nettamente le dichiarazioni del presidente di Enac e dimostrano l’impegno della compagnia nel mantenere viva l’offerta di voli a basso costo per i consumatori italiani.
Inoltre, Ryanair ha voluto evidenziare come la propria quota di mercato in Italia sia inferiore al 40%, un dato che secondo la compagnia smentisce le accuse di oligopolio mosse da Di Palma. In un gesto di sfida e derisione, la compagnia ha inviato a Di Palma una copia del libro ‘Economics for Dummies’, con l’intento di correggere la sua interpretazione del concetto di oligopolio.
La replica di Enac e la difesa delle istituzioni
La riposta di Di Palma alle accuse di Ryanair non si è fatta attendere. Il presidente di Enac ha rifiutato di entrare nel merito delle provocazioni, sottolineando invece l’importanza del rispetto verso le istituzioni italiane. Le sue parole intendono richiamare l’attenzione sulla missione di Enac di tutela dei passeggeri, inclusa la protezione dal punto di vista dei costi dei trasporti.
‘Non rispondo a O’Leary e alle sue provocazioni’, ha dichiarato Di Palma, ribadendo il suo impegno a fianco dei cittadini-passeggeri. Questa posizione sottolinea una visione del ruolo di Enac come ente di regolamentazione che va oltre le dinamiche di mercato, focalizzandosi sulla protezione e il benessere dei consumatori.
Un conflitto aperto verso l’estate
Questo scambio di frecciate tra Ryanair e Enac promette di lasciare strascichi significativi, soprattutto in vista dell’imminente stagione estiva, tradizionalmente un periodo di grande fermento per il settore aereo. La disputa solleva questioni importanti riguardanti la concorrenza nel mercato del trasporto aereo in Italia e il futuro delle tariffe low cost, temi che toccano direttamente i consumatori.
Mentre Ryanair si posiziona come paladina delle tariffe competitive, promettendo un aumento dell’offerta e la continua ricerca di prezzi accessibili, Enac difende la sua posizione di garante degli interessi dei passeggeri, ponendo l’accento sulla necessità di rispettare le istituzioni e i principi di tutela del consumatore. In questo scenario, il dialogo tra le parti sembra interrotto, con la comunità dei viaggiatori e gli osservatori del settore che attendono con interesse gli sviluppi futuri di questa aspra contesa.