La Formula 1 si prepara ad accogliere una vera e propria rivoluzione tecnologica nel 2026, con la promessa di superare la soglia dei 1.000 cavalli di potenza per le monoposto grazie a motori elettrici più potenti. Questo cambiamento, il primo di tale portata dopo dodici anni, mira a riscrivere le regole del gioco nel circus più veloce del mondo. Pat Symonds, direttore tecnico della F1, ha recentemente rivelato alcuni dettagli su questa innovativa transizione, anticipando un futuro in cui la velocità e l’efficienza energetica andranno di pari passo.
Una nuova era di potenza e tecnologia
Il salto qualitativo previsto per le monoposto del 2026 si fonda sull’introduzione di motori elettrici capaci di erogare una potenza superiore rispetto ai propulsori attuali. ‘Supereremo i 1.000 cavalli con le auto del ’26 grazie ad un motore elettrico con più cavalli’, ha affermato Symonds, delineando un futuro in cui la potenza non sarà un optional. Questa transizione energetica mira non solo a incrementare le prestazioni ma anche a ridurre l’impatto ambientale delle competizioni, in linea con le crescenti esigenze di sostenibilità.
Verso una competizione più equa e spettacolare
Oltre all’incremento di potenza, il nuovo regolamento punta a modificare l’estetica e le funzionalità aerodinamiche delle vetture. L’obiettivo è quello di ridurre il carico aerodinamico, alleggerendo così le monoposto e consentendo ai piloti di esprimere al meglio le loro abilità. ‘Vogliamo ridurre il carico aerodinamico sulla vettura. Parte del motivo per cui le auto sono così pesanti è perché devono affrontare un carico così elevato’, ha commentato Symonds, sottolineando come queste modifiche saranno cruciali per valorizzare il talento e le competenze dei piloti.
Apertura verso nuovi costruttori e sostenibilità economica
Uno degli obiettivi principali del nuovo regolamento è quello di ridurre i costi di gestione per le squadre, in modo da attrarre nuovi produttori nel campionato. L’arrivo di Audi, che ha recentemente acquisito Sauber, unitamente al ritorno di nomi storici come Ford e Honda e l’interesse di Cadillac, testimonia l’attrattiva di questa nuova formula. ‘È tecnologia a un costo ragionevole – ha concluso Symonds – quando ora parli con i produttori, dicono ‘sì, in realtà questa è una tecnologia interessante e non ha un prezzo ridicolo’. Non dobbiamo investire centinaia e centinaia di milioni di dollari’.