Sciopero dei supermercati alla vigilia di Pasqua: Sindacati pronti a nuove mobilitazioni
Un’ondata di proteste ha investito il settore della grande distribuzione organizzata (GDO) in Italia alla vigilia di Pasqua. Cassiere, commesse e altri lavoratori dei supermercati hanno incrociato le braccia in segno di protesta contro le condizioni proposte da Federdistribuzione, braccio di Confcommercio che include grandi multinazionali e catene quali Zara, Ikea, Esselunga, Carrefour, Lidl e Panorama. La mobilitazione, annunciata appena mercoledì a seguito del fallimento delle trattative sul rinnovo contrattuale, ha visto una partecipazione massiccia, con presidi e flashmob davanti ai negozi di tutta Italia.
Le organizzazioni sindacali Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno comunicato un’adesione media allo sciopero del 60%, con punte che hanno raggiunto il 100% in alcune aree, portando alla chiusura di numerosi punti vendita. ‘Basta protervia e richieste di altra precarietà delle imprese, i 70 euro una presa in giro: senza accordo nuova protesta il 25 aprile’, hanno dichiarato i sindacati, pronti a una nuova mobilitazione in occasione della prossima festività nazionale.
Le richieste dei lavoratori e le proposte di Federdistribuzione
La rottura delle trattative è stata causata da quello che i sindacati definiscono ‘richieste inaccettabili’ da parte di Federdistribuzione, accusata di voler sabotare diritti e garanzie contenuti nel contratto nazionale, in attesa di rinnovo da più di quattro anni e che riguarda oltre 240mila addetti. Tra le contestazioni più accese vi è l’introduzione di una flessibilità incontrollata, lo smembramento del sistema di classificazione del personale e la creazione di nuove mansioni con inquadramento inferiore, finalizzate a ridurre i costi sulle spalle dei lavoratori.
Nonostante la sottoscrizione di un rinnovo contrattuale da parte di Confcommercio e la recente intesa con le cooperative, che prevede condizioni migliori rispetto a quelle proposte da Federdistribuzione, i sindacati rimangono fermi sulle loro posizioni. Le proposte dell’associazione di categoria, che includono un aumento di soli 70 euro, vengono viste come insufficienti e una presa in giro nei confronti dei lavoratori.
La risposta dei lavoratori e le prospettive future
‘Tantissimi supermercati hanno dovuto chiudere: c’è un’adesione importante con punte del 90% e 100%’, ha commentato Nella Milazzo della Filcams, sottolineando l’importanza del segnale inviato a Federdistribuzione. Giuseppe Atzori della Fisascat Cisl ha criticato la proposta economica dell’associazione, definendola un’iniziativa isolata e priva di un vero accordo. Cristiano Ardau (Uiltucs) ha aggiunto: ‘È vergognoso che i lavoratori di un supermercato abbiano condizioni peggiori dei loro colleghi che fanno lo stesso identico mestiere’.
La mobilitazione dei lavoratori dei supermercati segna un momento di forte tensione nel settore della grande distribuzione in Italia. La fermezza dei sindacati e la determinazione dei lavoratori nell’affrontare le proposte ritenute insoddisfacenti da parte di Federdistribuzione indicano una possibile escalation delle proteste. Con la prospettiva di una nuova mobilitazione per il 25 aprile, la situazione appare ancora lontana da una risoluzione. La volontà di lottare per un riconoscimento economico adeguato e per la salvaguardia dei diritti acquisiti evidenzia la profondità del dissenso e l’importanza delle questioni in gioco nel dibattito sul futuro del lavoro nel settore della distribuzione commerciale.