Chiara Ferragni lascia il consiglio di amministrazione di Tod’s dopo tre anni
Nella recente svolta aziendale che ha interessato il noto marchio di calzature e pelletteria di lusso Tod’s, emerge una novità di rilievo: Chiara Ferragni, influencer di fama internazionale, non verrà riconfermata nel consiglio di amministrazione dell’azienda. La decisione arriva direttamente da Vi Finanziaria, il veicolo controllato da Diego Della Valle, che possiede il 50,291% di Tod’s. Informazioni dettagliate sono state rivelate dall’agenzia di stampa Radiocor, che ha esaminato la lista di maggioranza per il rinnovo del CdA presentata dalla società. Tra i nove candidati proposti per il nuovo consiglio, non figura il nome dell’influencer, segnando così la fine della sua presenza nel board iniziata nella primavera del 2021.
La collaborazione tra Chiara Ferragni e Tod’s aveva inizialmente suscitato grande interesse e un notevole impatto sulle quotazioni in Borsa del brand, grazie alla popolarità e al seguito dell’imprenditrice digitale. Tuttavia, il coinvolgimento di Ferragni nel consiglio di amministrazione non ha mantenuto le promesse iniziali in termini di presenza e partecipazione attiva. Il record di assenze di Ferragni alle riunioni del CdA, infatti, ha evidenziato un disimpegno che non è passato inosservato: l’influencer ha partecipato a soli tre degli incontri su diciassette totali, con un tasso di assenteismo del 82,4%, secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore.
Le dichiarazioni di Diego Della Valle
Di fronte ai recenti sviluppi e alle speculazioni mediatiche, Diego Della Valle ha voluto chiarire la posizione dell’azienda rispetto alla Ferragni. Con toni rispettosi e misurati, l’imprenditore ha affermato: «Con noi Chiara Ferragni è sempre stata correttissima, ha fatto delle belle cose di beneficenza». Queste parole cercano di porre l’accento non solo sul rapporto professionale, ma anche sul contributo umanitario dell’influencer, distanziandosi dalle controversie. Della Valle ha inoltre invitato a una riflessione più ampia, sottolineando l’importanza di lasciare che le inchieste giudiziarie facciano il loro corso, senza affrettare giudizi che potrebbero intaccare l’integrità personale.
La decisione di non riconfermare Chiara Ferragni nel consiglio di amministrazione segue alla scadenza naturale del mandato triennale dell’intero board di Tod’s. DI.VI. Finanziaria, attraverso una nota ufficiale, ha sottolineato come la nuova lista di candidati sia stata formulata seguendo gli accordi con L Catterton, comunicati al mercato lo scorso 15 febbraio 2024. Questo passaggio rappresenta una procedura standard nell’ambito della governance aziendale, ma non manca di suscitare riflessioni sulle dinamiche di rappresentanza e partecipazione all’interno dei consigli di amministrazione delle grandi aziende.
Un futuro senza Ferragni per Tod’s
La non riconferma di Chiara Ferragni segna un punto di svolta per Tod’s, che sembra orientarsi verso una nuova composizione del consiglio di amministrazione. L’esperienza dell’influencer, nonostante l’indubbio impatto mediatico iniziale, si è rivelata meno influente di quanto previsto sul piano della governance aziendale. Il suo elevato tasso di assenteismo ha, infatti, sollevato questioni pertinenti sull’effettiva contribuzione di figure provenienti dal mondo digitale e dello spettacolo all’interno dei consigli di amministrazione di aziende storiche e consolidate.
La vicenda mette in luce il delicato equilibrio tra la necessità di innovare e rinnovarsi, tipica dell’era digitale, e l’importanza di mantenere una solida e attiva partecipazione alla vita aziendale. Per Tod’s, l’addio a Chiara Ferragni rappresenta forse la fine di un esperimento di marketing, ma anche l’occasione per riflettere sulla composizione futura del proprio consiglio di amministrazione, in cerca di un equilibrio tra rappresentatività mediatica e impegno effettivo. La società, sotto la guida di Diego Della Valle, continua a navigare nel contesto globale del lusso con la consapevolezza che ogni scelta di governance può influenzare profondamente la percezione del marchio e la sua performance sul mercato.