Indagini in corso sulla strage di Mosca: il sospetto coinvolgimento di Kiev
Le autorità russe hanno intensificato le indagini sull’attentato terroristico avvenuto al Crocus City Hall di Mosca, esplorando la possibile implicazione dei servizi segreti ucraini. Secondo il Comitato investigativo russo, vi sarebbero indizi che i terroristi, autori della strage, avrebbero pianificato di raggiungere Kiev dopo l’attacco ‘per ricevere la ricompensa che era stata loro promessa’. Questa dichiarazione aggiunge un nuovo livello di complessità alle tensioni già esistenti tra Russia e Ucraina, portando l’indagine su un piano internazionale che coinvolge accuse di terrorismo e spionaggio.
Ulteriori arresti e dichiarazioni di colpevolezza
La situazione giuridica di alcuni sospetti si aggrava: la Corte del distretto di Basmanny a Mosca ha convertito in arresto il fermo di Nazrimad Lutfulloi, un 24enne originario del Tagikistan, precedentemente fermato per teppismo vicino alla sala concerti il giorno dopo la strage. Ora accusato di partecipazione al finanziamento dei terroristi, la sua detenzione è stata prolungata fino al 22 maggio. L’avvocatessa di Lutfulloi, Margarita Khoreva, ha rivelato che il suo assistito ha parzialmente ammesso la sua colpevolezza, aggiungendo un ulteriore tassello a un quadro investigativo già molto complesso.
Il tragico bilancio dell’attentato e l’eroismo di un colonnello russo
Il ministro della Salute russo, Mikhail Murashko, ha fornito un aggiornamento sul numero di vittime, che ora ammonta a 144 morti, con 69 persone ancora ricoverate e 98 già dimesse. Tra i feriti, vi sono condizioni di varia gravità, ma alcuni pazienti mostrano segni di miglioramento. L’attentato ha colpito profondamente la società russa, non solo per il numero di vittime ma anche per le storie di coraggio emerse, come quella del colonnello Timur Myasnikov. Colpito mentre metteva in salvo la sua famiglia, il colonnello è deceduto dopo giorni di ricovero, lasciando una traccia indelebile di eroismo e sacrificio.
Le reazioni internazionali e le accuse di coinvolgimento esterno
L’attacco ha suscitato reazioni a livello internazionale, con la Turchia che esprime sostegno alla Russia, suggerendo che l’ISIS non avrebbe potuto agire senza l’assistenza di servizi segreti stranieri. Omer Celik, portavoce del partito di governo turco Akp, ha dichiarato: ‘Ciò non può accadere senza il supporto dell’intelligence di qualche Paese’. Questa affermazione alimenta ulteriormente le speculazioni su un possibile coinvolgimento internazionale dietro l’attacco, sottolineando la complessità delle dinamiche terroristiche globali.
Accuse di disinformazione e la ‘pista ucraina’
In questo scenario già teso, emergono accuse di disinformazione. L’agenzia ucraina Ukrinform ha denunciato che stanno circolando online falsi passaporti ucraini dei terroristi tagiki, un tentativo di avvalorare l’ipotesi di un coinvolgimento di Kiev e degli Stati Uniti nell’attacco. Queste accuse di manipolazione mediatica sollevano preoccupazioni sulla veridicità delle informazioni che circolano e sulla possibilità che vengano utilizzate per influenzare l’opinione pubblica e le relazioni internazionali. L’indagine sull’attentato al Crocus City Hall si trova al centro di un complesso intreccio di accuse, teorie del complotto e tensioni geopolitiche. Mentre le autorità russe proseguono nelle loro indagini, il quadro internazionale resta attentamente vigile su possibili sviluppi, consapevole che le ripercussioni di questo tragico evento potrebbero estendersi ben oltre i confini nazionali. La situazione rimane fluida, con nuove informazioni e dichiarazioni che emergono continuamente, delineando un puzzle che le autorità sono impegnate a completare nel più breve tempo possibile.