Nel panorama musicale italiano, l’appuntamento con il power metal diventa un evento quando band del calibro degli Angra decidono di visitare il nostro Paese. La loro recente esibizione allo Slaughter Club di Paderno Dugnano ha segnato l’ultima delle tre date in Italia, un’occasione imperdibile per i fan di lunga data e non solo. Gli Angra, infatti, non sono soliti calcare frequentemente i palchi italiani e il loro ritorno è stato atteso ben sei anni, dall’ultima volta in cui promossero l’album “ØMNI”.
La band brasiliana ha portato in tour il suo nuovo lavoro, “Cycles Of Pain”, rappresentando un’importante testimonianza del loro impegno e della loro passione, nonostante le difficoltà logistiche e tecniche incontrate. La serata ha visto anche la presenza di gruppi come i Black Motel Six, i Great Master e i Dragonhammer, che hanno contribuito a scaldare l’atmosfera con le loro esibizioni.
L’apertura della serata
La serata è iniziata con i ritardi organizzativi che hanno posticipato l’apertura delle porte, ma non hanno scalfito l’entusiasmo dei primi arrivati. I Black Motel Six, con il loro groove metal, hanno aperto le danze, confrontandosi con le difficoltà tecniche del locale che non hanno però fermato la loro carica. Nonostante la voce fosse quasi incomprensibile e i suoni impastati, la band ha dimostrato grande professionalità, riscaldando i motori per le esibizioni successive.
Tra queste, spiccano i Great Master, formazione veneziana che ha sorpreso il pubblico con un power metal sinfonico ispirato alla storia del Conte di Montecristo. Nonostante anche loro abbiano risentito della qualità del suono, gli arrangiamenti ricchi e la presenza scenica hanno catturato l’attenzione del pubblico, trasportandolo in un viaggio musicale e letterario di grande effetto.
Dragonhammer e il loro power metal
Subito dopo, è stato il turno dei Dragonhammer, veterani della scena power metal italiana che hanno presentato un set energico e avvincente, ripercorrendo la loro carriera e dando particolare risalto al loro ultimo album “Second Life”. La loro performance ha dimostrato come il power metal, nonostante le sue fluttuazioni di popolarità, mantenga una fanbase solida e appassionata. L’energia e la potenza vocale del frontman hanno lasciato il segno, preparando il terreno per l’atto finale della serata.
Nonostante i problemi tecnici, anche i Dragonhammer hanno mostrato grande professionalità, riuscendo a coinvolgere il pubblico fino all’arrivo degli headliner.
Gli Angra e il loro ritorno in Italia
Finalmente, dopo l’attesa e superato il ritardo iniziale, gli Angra hanno fatto il loro ingresso sul palco, accolti dalle note di “Crossing”. La band ha offerto una performance eccellente, nonostante le difficoltà iniziali con il bilanciamento del suono. La setlist ha saputo bilanciare i nuovi brani di “Cycles Of Pain” con i classici che hanno reso gli Angra una pietra miliare del power metal, creando un connubio perfetto tra passato e presente.
Fabio Lione, alla voce, ha dimostrato ancora una volta di essere all’altezza del compito, interpretando i brani con passione e maestria, anche se l’uso di basi preregistrate per le parti di tastiera ha lasciato un po’ di amaro in bocca ai puristi del live. Questa scelta, dettata dalla necessità di ottimizzare la formazione in tour, ha tuttavia permesso di mantenere inalterati gli arrangiamenti originali, pur sacrificando in parte la freschezza del live.
Nonostante questi compromessi, lo show ha entusiasmato il pubblico, che ha partecipato con energia fino all’ultimo, in particolare durante i brani conclusivi “Carry On” e “Nova Era”. La speranza è di non dover attendere altri sei anni per rivedere gli Angra in Italia e di poterli apprezzare in un contesto ancora più grande, con una produzione che possa esaltare appieno la loro musica.
La serata ha confermato il potere unificante della musica e in particolare del power metal, capace di attrarre appassionati di ogni età, in un evento che ha visto protagoniste alcune delle band più significative del genere. La presenza in Italia di band internazionali come gli Angra, insieme ai talenti nazionali, sottolinea la vitalità e l’importanza della scena metal nel nostro Paese, una realtà che continua a crescere e a sorprendere.