Il governo modifica le restrizioni sul Bonus Terremoto: svolta su cessione del credito e sconto in fattura
Dopo intense pressioni da parte dei sindaci e governatori delle regioni colpite dai terremoti degli ultimi anni, il governo ha deciso di fare marcia indietro riguardo le misure restrittive previste per il Bonus Terremoto. La sottosegretaria al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), Lucia Albano, ha annunciato giovedì sera una svolta significativa: “Nel decreto Superbonus, in via di emanazione, non è previsto alcun blocco a cessione di credito e sconto in fattura per i crediti ‘superbonus sisma’ relativi alla ricostruzione del cratere appenninico”. Questa dichiarazione giunge dopo due giorni di proteste da parte delle amministrazioni locali, che temevano gravi ripercussioni sui lavori di ricostruzione.
Il timore delle autorità locali era scaturito dalla decisione iniziale del governo di eliminare ogni forma di cessione del credito e sconto in fattura relativi ai bonus edilizi, incluso il Bonus Terremoto. Una misura che aveva provocato allarme e incertezza tra i sindaci di 140 comuni in Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, zone duramente colpite dai sismi del 2009 e del 2016 e che contavano sugli incentivi per la realizzazione di nuovi progetti di ricostruzione.
La mobilitazione dei sindaci e l’intervento del governo
La notizia della restrizione aveva generato panico e sospensione di attività, come evidenziato dall’Ordine degli Architetti della provincia di Perugia, che aveva interrotto la consegna dei progetti in attesa di chiarimenti. La possibilità che i cittadini fossero lasciati senza sufficienti risorse per completare i lavori necessari aveva sollevato preoccupazioni significative. In risposta a questa mobilitazione, il commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, aveva iniziato a lavorare su una serie di emendamenti per mitigare l’impatto delle nuove regole.
Il sindaco di Amatrice, Guido Cortellesi, aveva minacciato azioni clamorose se il governo non avesse rivisto la sua posizione. La pressione esercitata dalle amministrazioni locali e dagli enti coinvolti ha dunque portato a una revisione delle decisioni iniziali. La sottosegretaria Albano ha inoltre espresso gratitudine verso il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, per la sensibilità dimostrata nei confronti delle aree sismiche.
Implicazioni future e salvaguardia dei conti pubblici
La decisione di mantenere la possibilità di cessione del credito e sconto in fattura per i crediti legati al Superbonus sisma rappresenta un sollievo per le comunità afflitte dai terremoti. Tuttavia, la sottosegretaria ha sottolineato che saranno implementate azioni di monitoraggio per proteggere i conti pubblici, evidenziando un equilibrio tra il sostegno alla ricostruzione e la responsabilità fiscale.
Questo cambio di rotta mostra un’attenzione del governo alle esigenze delle popolazioni colpite da calamità naturali e alle preoccupazioni espresse dai rappresentanti locali. Il mantenimento delle facilitazioni fiscali legate al Bonus Terremoto è fondamentale per assicurare la ripresa delle aree devastate dai sismi, senza gravare eccessivamente sui bilanci delle famiglie e delle imprese coinvolte nei lavori di ricostruzione.
La vicenda ha evidenziato l’importanza del dialogo tra governo e autorità locali nel gestire le conseguenze di eventi catastrofici, con l’obiettivo di trovare soluzioni che concilino le necessità di ripresa economica e sociale con la sostenibilità finanziaria. L’impegno a monitorare l’utilizzo dei fondi pubblici nel contesto del Superbonus sisma sarà cruciale per garantire che gli incentivi raggiungano gli obiettivi di sostegno alle comunità senza compromettere la stabilità dei conti nazionali.