La notizia della multa da 4 milioni e 250 mila euro inflitta a Verisure Italy S.r.l. da parte dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato rappresenta un importante punto di svolta per i diritti dei consumatori. L’azienda, specializzata in sistemi di allarme e servizi correlati, è stata sanzionata per aver adottato comportamenti ritenuti contrari al Codice del Consumo, tra cui pratiche promozionali fuorvianti e la violazione del diritto di ripensamento dei consumatori.
Nel dettaglio, Verisure è stata accusata di aver condotto, dal 2021 al 30 ottobre 2023, campagne pubblicitarie attraverso spot televisivi, cartelloni stradali e il proprio sito web, senza chiarire che i clienti, sottoscrivendo il contratto, non acquistavano il sistema di allarme e gli apparecchi, bensì li ricevevano in comodato d’uso gratuito. Un elemento che ha sollevato non poche perplessità tra i consumatori, spesso tratti in inganno da tali messaggi promozionali.
Rispetto del Diritto di Ripensamento e Conflitti Contrattuali
Altro punto critico riguarda il mancato rispetto del diritto di ripensamento. Secondo l’Antitrust, Verisure avrebbe avviato immediatamente il servizio dopo la sottoscrizione del contratto, senza attendere una richiesta espressa da parte del cliente, bypassando così una norma fondamentale del Codice del Consumo. Inoltre, l’azienda non ha reso chiare le condizioni relative al foro competente per eventuali controversie, omettendo di specificare che tale foro coincide con quello di residenza o domicilio del consumatore, come previsto dalla legge.
In risposta alle accuse, Verisure ha rilasciato una nota ufficiale, sostenendo di operare sempre nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti vigenti. L’azienda ha inoltre evidenziato il proprio impegno etico e la collaborazione attiva con le autorità italiane per migliorare i propri servizi e processi. Nonostante ciò, Verisure ha annunciato l’intenzione di presentare ricorso contro la decisione dell’Antitrust, sottolineando come le pratiche contestate non rappresentino un modus operandi standard dell’azienda.
Le Richieste del Codacons
Di fronte a questa situazione, il Codacons, storico difensore dei diritti dei consumatori, ha accolto con soddisfazione la sanzione imposta dall’Antitrust, evidenziando come le pratiche pubblicitarie di Verisure siano state ritenute ingannevoli. L’associazione ha inoltre messo in luce come alcuni comportamenti dell’azienda abbiano lesionato i diritti dei consumatori, tra cui la difficoltà nell’esercitare il diritto di recesso, la prosecuzione delle fatturazioni post-cessazione del servizio e la mancata o ritardata disinstallazione degli impianti di allarme.
Da qui la richiesta del Codacons affinché vengano risarciti i clienti danneggiati da queste pratiche. L’associazione sottolinea come tali azioni abbiano causato un danno economico ai consumatori, rendendo necessaria una forma di compensazione per gli utenti che hanno subito tali disagi. La battaglia del Codacons affronta quindi non solo la questione delle pratiche commerciali scorrette, ma si spinge oltre, chiedendo misure concrete a favore dei consumatori lesi.
Conseguenze e Prospettive Future
La multa inflitta a Verisure e le successive reazioni da parte delle associazioni dei consumatori come il Codacons aprono un importante dibattito sulle pratiche commerciali e sulla trasparenza nelle relazioni tra aziende e consumatori. Questo caso mette in luce la necessità di una maggiore chiarezza nelle comunicazioni commerciali, soprattutto quando si tratta di contratti e servizi che implicano un impegno a lungo termine da parte dei consumatori.
La vicenda Verisure segna così un momento chiave per la tutela dei consumatori, evidenziando come le istituzioni e le associazioni siano pronte a intervenire in difesa dei diritti degli utenti. Resta da vedere come Verisure risponderà nel dettaglio alle accuse e quale sarà l’esito del suo annunciato ricorso. Nel frattempo, la questione rimane un campanello d’allarme per tutte le aziende che operano nel rispetto dei propri clienti, ricordando l’importanza di pratiche commerciali corrette e trasparenti.