La ‘pista ucraina’ nell’attentato di Mosca: le posizioni contrastanti all’interno del Cremlino
Nonostante la mancanza di prove concrete e l’opposizione di alcuni suoi stretti collaboratori, il presidente russo Vladimir Putin continua a insistere sulla ‘pista ucraina’ per quanto riguarda l’attentato della Crocus City Hall, nei pressi di Mosca. Questa operazione di propaganda punta a incolpare il governo di Kiev per l’attacco, un’accusa che trova sostegno in alcuni esponenti del regime ma che è contestata da altre voci influenti all’interno del Cremlino.
Due figure di spicco del governo russo hanno recentemente rafforzato la narrazione ufficiale. Il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolaj Patrushev, ha indicato l’Ucraina come responsabile, sostenendo la presenza di ‘molte’ tracce che porterebbero a Kiev. Aleksandr Bortnikov, a capo dei servizi di sicurezza russi (Fsb) dal 2008, ha accusato Kiev e l’Occidente di aver facilitato l’attacco, menzionando l’addestramento di naz.