I papà italiani ritardano la paternità: impatti sulla fertilità maschile
Le tendenze demografiche in Italia mostrano un ritardo significativo nell’età in cui gli uomini diventano padri, con il primo figlio che arriva a quasi 36 anni. Questo cambiamento comporta conseguenze rilevanti sulla fertilità maschile, come evidenziato dagli specialisti della Società Italiana di Andrologia (Sia). Secondo le evidenze scientifiche presentate in occasione della Festa del Papà, le caratteristiche funzionali dello spermatozoo, tra cui motilità, morfologia e danni al DNA, tendono a deteriorarsi con l’avanzare dell’età. Inoltre, l’aumento dell’età comporta un maggiore periodo di esposizione a inquinanti ambientali esterni, come le microplastiche, che si sono rivelate dannose per la fertilità maschile.
L’importanza della fertilità precoce e le sfide legate alla ritardata paternità
Secondo Alessandro Palmieri, presidente della Sia, l’età media per il primo figlio è aumentata di 10 anni in Italia, passando dai 25 anni della fine degli anni ’90 ai quasi 36 anni attuali. Questo cambiamento comporta il rischio di ignorare il periodo ottimale per la fertilità, che si colloca tra i 20 e i 30 anni per entrambi i sessi. Palmieri sottolinea la necessità di educare i giovani sull’importanza di preservare la fertilità in età ottimale e smantellare il mito dell’uomo fertile perenne. Gli esperti avvertono sulle possibili implicazioni a breve e lungo termine sulla salute dei figli legate alla ritardata paternità.
Al fine di affrontare le sfide legate alla fertilità maschile, la Società Italiana di Andrologia ha collaborato con l’Istituto di Farmacologia Clinica dell’Università di Catanzaro per sviluppare un nuovo integratore denominato Drolessano. Questo composto, basato su una miscela di 7 sostanze naturali, ha dimostrato benefici significativi sulla fertilità maschile. Una revisione di studi pubblicata sulla rivista Uro ha evidenziato che due di queste sostanze, l’escina estratta dall’ippocastano e il licopene presente nei pomodori, hanno effetti specifici sulla fertilità maschile. L’escina, un potente antiossidante, aiuta a preservare la fertilità e a contrastare i sintomi della prostatite cronica, mentre il licopene può migliorare la qualità dello sperma e proteggere dagli effetti dannosi dei radicali liberi.