L’uomo di Elly e il Partito Democratico: la corsa alla candidatura in Basilicata
Nella frenetica corsa alla candidatura in Basilicata, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle trovano un accordo dopo 24 ore di trattative intense e una notte agitata. Il nome che emerge, Piero Marrese, presidente della Provincia di Matera, è stato scelto dopo un susseguirsi di mosse tattiche e ritirate improvvisate. Marrese subentra a Domenico Lacerenza, il quale ha abbandonato la competizione dopo un breve momento di gloria seguito da un rapido disamore da parte del grosso del Pd locale.
Le manovre politiche dietro alla candidatura
Le manovre politiche si sono susseguite freneticamente, con dichiarazioni contraddittorie e incertezze fino all’annuncio ufficiale. Fonti dem lanciano la notizia dell’accordo iniziale a metà giornata, solo per essere smentiti poco dopo dai rappresentanti del M5s. I grillini lucani mostrano titubanza, desiderosi di sciogliere la riserva, ma Giuseppe Conte richiede assicurazioni e garanzie, complicando ulteriormente la situazione. Solo in serata, con l’ingresso di Più Europa nella coalizione, la candidatura di Marrese diventa ufficiale, con l’obiettivo dichiarato di ‘perdere con onore’.
Le manovre di Schlein e Conte dietro la candidatura di Marrese sono evidenti, puntando a mantenere un’unità fittizia all’interno del campo largo, evitando di concedere spazi a possibili avversari come Angelo Chiorazzo, vicino a Roberto Speranza. Anche Italia Viva, con l’appoggio a Vito Bardi, e Azione, con le proprie indecisioni, contribuiscono a rendere più intricato il quadro politico lucano, con dichiarazioni incrociate e aperture tattiche che complicano ulteriormente la situazione.