Israele e la Tattica di Rafah
Israele aveva in mano un piano dettagliato per chiudere la guerra a Gaza, concentrando le forze a Rafah per debellare Hamas. La strategia includeva un’evacuazione sicura per i palestinesi sfollati, minimizzando le vittime civili usate come scudi umani da Hamas. L’approccio prevedeva scorte di cibo e acqua lungo il percorso per evitare interruzioni e impiegava truppe con sensori e droni per identificare potenziali minacce.
La Frizione della Guerra
La frizione della guerra, ostacoli che rallentano i piani bellici, ha impedito l’attuazione dell’offensiva a Rafah. Dai ritardi nei rifornimenti per gli sfollati alle complessità negoziali con il Qatar, ogni dettaglio ha contribuito a prolungare il conflitto. La resistenza nell’attuare il piano di evacuazione ha evidenziato le sfide operative e politiche che affliggono le strategie militari.
Netanyahu e la Stasi
L’inerzia di Israele nel concludere la guerra a Gaza è stata attribuita a Netanyahu, il cui approccio prudente ha suscitato frustrazione tra gli strateghi militari. Mentre Biden pressa per porre fine al conflitto, la ritrosia del primo ministro israeliano a concludere l’operazione militare ha sollevato interrogativi sul suo leadership. Netanyahu, al potere per lunghi periodi, affronta critiche per le sue coalizioni politiche estremiste e la gestione prolungata del governo. La sua resistenza a cedere il potere, nonostante l’impopolarità crescente, ha messo in discussione la sua capacità di guidare il Paese in momenti critici.Netanyahu, una figura controversa in Israele, ha subito trasformazioni politiche significative nel corso degli anni. Dalla formazione di coalizioni moderate all’inclusione di estremisti, il suo approccio pragmatico alla politica ha sollevato dubbi sulla sua integrità e sui principi morali. La sua adattabilità politica, se inizialmente vista come una forza, si è trasformata in un’ossessione per il potere che potrebbe compromettere le decisioni cruciali, incluso il coinvolgimento militare. La sua influenza sulla pianificazione militare è stata messa in discussione, poiché la sua leadership politica instabile ha generato incertezza sul fronte bellico.Yoav Gallant, ministro della Difesa, ha svolto un ruolo chiave nella strategia militare, opponendosi a un blitz rapido a Rafah per una distruzione più completa delle infrastrutture di Hamas. La sua visione militare rigorosa, supportata da motivazioni etiche e tattiche, ha influenzato il protrarsi del conflitto e l’approccio verso Gaza. Mentre la pressione internazionale cresce per porre fine alla guerra, le dinamiche politiche interne e le rivalità personali continuano a ostacolare una risoluzione rapida del conflitto.