Stellantis: La Svolta Industriale con la Fiat 500 a Motore
Stellantis ha lanciato un’importante richiesta ai fornitori, sottolineando l’interesse per la Fiat 500, ma in una versione a motore endotermico. Con un obiettivo ambizioso di circa 175.000 vetture all’anno, l’azienda cerca di valutare costi e capacità per questa possibile produzione. Questa mossa strategica potrebbe portare a un “pieno di benzina” per il rilancio di Mirafiori, a quota 200.000 vetture all’anno, includendo la Fiat 500 Bev in una versione mini-Hybrid a 3 cilindri.
Questo cambiamento è motivato da diversi fattori, tra cui il rallentamento dell’elettrico in un mercato italiano dove solo il 2,7% delle vetture sono completamente elettriche. Inoltre, c’è la pressione per soddisfare le richieste del governo, che mira a produrre almeno un milione di vetture in Italia ogni anno. L’azienda prevede di presentare il dossier al consiglio di amministrazione entro fine marzo, con il CEO Carlos Tavares che avrà l’ultima parola, attesa per aprile.
La Disputa tra Parigi e Torino e le Implicazioni per Mirafiori
La possibile transizione della Fiat 500 alla versione a motore ha scatenato una disputa tra Parigi e Torino riguardo all’opportunità industriale di questa iniziativa per Mirafiori e la città stessa. L’operazione potrebbe rilanciare lo stabilimento di Mirafiori, attualmente alle prese con la cassa integrazione, ipotesi di solidarietà per i lavoratori e una produzione in declino. La Fiat 500e in Italia ha numeri modesti, con appena 220 vetture al mese, mentre la versione a motore tradizionale vale molto di più, evidenziando una possibile risposta temporanea alla crisi dell’auto.
Le reazioni a questa possibile svolta industriale sono variegate. Il segretario della Cgil del Piemonte, Giorgio Airaudo, esprime un certo scetticismo sull’efficacia di questa misura, definendola più politica che risolutiva per Torino. I fornitori dell’indotto manifestano preoccupazione per i potenziali alti costi legati al progetto della Fiat 500 a motore. Anche se le linee industriali sono modulari, l’adattamento dell’architettura dell’auto potrebbe richiedere investimenti notevoli, stimati in decine di milioni di euro.
Le speranze di un ritorno alla produzione di massa a Mirafiori sono accolte favorevolmente dai sindacati, che puntano a modelli più accessibili per i consumatori. Secondo Gianluca Ficco, segretario della Uilm, l’accento dovrebbe essere posto su nuovi modelli non esclusivamente elettrici, considerando che le auto elettriche attualmente sono al di fuori della portata economica della maggior parte delle famiglie. Anche Rocco Cutri, della Fim Cisl di Torino, sottolinea la necessità di garanzie sull’occupazione e accoglie positivamente l’idea di reintrodurre la Fiat 500 a motore termico per sostenere la produzione automobilistica a Torino.