Incidente sull’elicottero del 118 sul Monte Rosa
Monte Rosa, un luogo che incanta per la sua maestosità e che allo stesso tempo può rivelarsi crudele. Un elicottero del 118, con a bordo quattro passeggeri tra cui Paolo Pettinaroli, tecnico del Soccorso alpino e speleologico piemontese, è precipitato nei pressi del rifugio Capanna Regina Margherita durante un intervento di soccorso. Pettinaroli, miracolosamente illeso, racconta: “Stava andando tutto bene, quando ad un tratto abbiamo sentito un tonfo. È stata proprio una questione di un attimo. Non abbiamo capito, non so che cosa sia accaduto. Eravamo arrivati. Ma l’elicottero è andato distrutto. È stato un vero e proprio schianto al suolo.”
Salvataggio e miracoli sul Monte Rosa
Nonostante il violento impatto a 4500 metri di quota, Pettinaroli e i suoi colleghi sono rimasti illesi. Dopo essere stati portati in pronto soccorso a Borgosesia, hanno continuato con determinazione la loro missione di salvataggio. Pettinaroli sottolinea: “Abbiamo comunque portato a termine l’intervento: una volta estratto dal crepaccio, l’escursionista è riuscito a procedere verso valle con i compagni. Poi noi siamo stati soccorsi da un altro elicottero arrivato da Zermatt. Poi siamo stati portati in ospedale per gli esami di routine. Siamo stati fortunati.”
Paolo Cognetti e il rispetto per la montagna
Mentre sul Monte Rosa si dipana la narrazione di un salvataggio miracoloso, lo scrittore Paolo Cognetti riflette sulla montagna e sulla sua imprevedibile natura. In Valle d’Aosta, Cognetti ammonisce: “Turisti e sciatori della domenica, ci sono giorni in cui la montagna dice: stai a casa.” Le sue parole sono un richiamo al rispetto per quei luoghi selvaggi che, se da un lato offrono spettacoli mozzafiato, dall’altro possono nascondere insidie mortali se non affrontati con la dovuta cautela.
L’importanza della prontezza e della solidarietà
L’incidente sull’elicottero del 118 sul Monte Rosa è un monito sulla fragilità umana di fronte alla potenza della natura. Tuttavia, è anche un’ode alla prontezza e alla solidarietà di chi, come Pettinaroli e i suoi colleghi, si mette in gioco per salvare vite umane in situazioni estreme. La montagna, con la sua bellezza e la sua imprevedibilità, continua a ispirare rispetto e umiltà in coloro che decidono di sfidarla.