Omicidio a Taurisano: Marito confessa l’uccisione della moglie e ferisce una vicina
Una tragedia familiare ha scosso Taurisano, nel cuore del Salento, con la morte violenta di Aneta Danecik, uccisa a coltellate dal marito Albano Galati, 57 anni.
La vicenda ha avuto luogo nella loro abitazione in via Corvaglia, dove un litigio tra i coniugi ha portato alla drammatica conclusione. Galati si è consegnato spontaneamente in commissariato confessando l’omicidio, gettando luce su un evento che ha lasciato la comunità locale attonita. Durante l’aggressione, una vicina di casa che cercava di difendere la vittima è stata ferita, aggiungendo ulteriore drammaticità a un episodio già di per sé tragico.
Una relazione che si spezza: i dettagli della vita familiare
Galati e Aneta Danecik si erano conosciuti in Svizzera, dove entrambi lavoravano, prima di trasferirsi nel Salento, a Taurisano, paese di origine dell’uomo. La coppia, in procinto di separarsi, aveva quattro figli, di cui uno minorenne, che vivevano con loro. La difficile situazione economica di Galati, rimasto disoccupato e in difficoltà finanziarie, aveva portato il padre di famiglia a rivolgersi ai servizi sociali per ottenere supporto. Nonostante segnali di malessere e preoccupazione manifestati dall’uomo, nessuno sembrava prevedere l’escalation violenta che avrebbe avuto luogo.
La tragedia in via Corvaglia e le conseguenze sociali
Il fatale epilogo si è consumato in una tranquilla via di Taurisano, dove le urla disperate della vittima hanno destato l’allarme tra i residenti. Galati, visibilmente alterato, ha colpito la moglie ripetutamente prima di inseguirla in casa di una vicina, dove l’aggressione è proseguita. L’arma del delitto è stata prontamente rinvenuta e posta sotto sequestro, mentre la comunità locale cerca di elaborare lo choc di un evento così drammatico. L’assenza di segnalazioni pregresse di violenza domestica da parte dell’uomo getta ulteriori ombre su un caso che solleva interrogativi sulla prevenzione e la gestione dei casi di potenziale pericolo.
L’Istat, l’8 marzo scorso, ha evidenziato un aumento significativo delle chiamate al numero antiviolenza e stalking, il 1522, nel quarto trimestre del 2023. Questo dato preoccupante sottolinea l’urgenza di affrontare il fenomeno della violenza domestica e di fornire risorse a chi si trova in situazioni di vulnerabilità. L’aumento del 113,9% delle chiamate rispetto allo stesso periodo del 2022 pone l’accento sull’importanza di rafforzare le misure di prevenzione e di supporto alle vittime, evidenziando la necessità di una risposta tempestiva e efficace di fronte a situazioni di pericolo imminente.