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Il cambiamento delle forniture di gas in Italia: una nuova era per il settore energetico
Il panorama delle forniture di gas in Italia sta subendo un significativo cambiamento, con l’arrivo di più gas via nave e una riduzione delle importazioni tramite tubi. Il Gas Naturale Liquefatto (GNL) trasportato sulle navi gasiere ha sostituito efficacemente il calo delle importazioni dalla Russia, con Gazprom, il gigante energetico controllato dal Cremlino, che prima dell’invasione dell’Ucraina copriva il 40% del fabbisogno italiano nel 2021 e il 20,4% nel 2022, ma che ora si attesta solo al 4,7% del totale. Questo trend è confermato anche nei primi due mesi del 2024.
Il ruolo del GNL e del nuovo rigassificatore nel porto di Piombino
Secondo gli esperti del settore del gas, questo cambiamento è attribuibile anche all’entrata in funzione del nuovo rigassificatore nel porto di Piombino. L’acquisizione da parte del gruppo Snam della nave gasiera Golar Tundra, opportunamente adattata, ha contribuito a compensare la diminuzione delle importazioni, sia dalla Norvegia che soprattutto dalla Russia. Un solo carico è giunto in Italia nel corso dell’anno scorso, proprio al rigassificatore di Piombino, evidenziando la flessibilità offerta dal GNL e la diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
Nei paesi del Nord Europa, gli acquisti di GNL dalla Russia sono aumentati notevolmente, raggiungendo livelli senza precedenti nel 2023. Al contrario, in Italia, si è registrato un solo carico proveniente dalla Russia, mentre i carichi via nave sono giunti da 11 paesi diversi, tra cui Stati Uniti, Algeria, Qatar, Egitto, Spagna, Francia, Nigeria, Guinea Equatoriale, Mozambico, Belgio e Angola.
Il peso crescente degli Stati Uniti come fornitore di gas per l’Italia
I dati forniti da Snam confermano il crescente ruolo degli Stati Uniti come fornitore di gas per l’Italia e per l’Unione Europea nel suo complesso. Nei primi due mesi dell’anno, su 42 carichi arrivati ai quattro rigassificatori attivi in Italia, ben 16 navi sono partite dagli impianti statunitensi, superando il Qatar e l’Algeria. Gli Stati Uniti hanno così compensato una parte significativa del gas russo che non è più stato importato. Questo nuovo scenario offre agli americani non solo vantaggi politici ma anche economici, consentendo loro di trovare nuovi mercati per il surplus di gas prodotto grazie alla tecnologia che ha reso possibile lo sfruttamento dei giacimenti di gas di scisto.
Con l’entrata in servizio della seconda nave gasiera trasformata in impianto di rigassificazione a Ravenna, le forniture russe dovrebbero gradualmente diminuire fino a quasi azzerarsi. Questo segna un cambiamento significativo rispetto al 2020, quando le importazioni russe superavano i 29 miliardi di metri cubi. Attualmente, le infrastrutture per l’importazione di GNL in Italia sono cinque, con impianti strategici a Piombino, Livorno, Panigaglia (La Spezia), al largo di Livorno e di fronte alle coste di Rovigo. Quest’ultimo impianto, gestito da Adriatic LNG, di cui Snam è il socio operativo, ha rappresentato oltre il 50% di tutto il GNL importato in Italia nel 2023.