Hamas riceve il primo convoglio di aiuti umanitari a Gaza
La prima nave di aiuti umanitari tramite il corridoio navale aperto via Cipro è giunta sulla costa di Gaza. A darne notizia tramite il suo profilo X la Ong, World Central Kitchen. “Stiamo scaricando il cibo, di cui c’è un disperato bisogno, arrivato con la nostra prima spedizione di aiuti marittimi a Gaza come parte dell’”Operazione Safeena” – si legge – questo è il nostro impegno per portare quanto più aiuto possibile ai palestinesi via mare”.
Le nuove proposte di scambio di prigionieri avanzate da Hamas
Nuovi dettagli sulle nuove proposte inoltrate da Hamas per uno scambio di prigionieri sono riferite da Ynet che cita Al Jazeera. Hamas – spiega Ynet – propone un accordo in tre fasi, ciascuna delle quali della durata di 42 giorni. Per ogni soldatessa che fosse liberata viva, Hamas esige il rilascio di 50 prigionieri palestinesi, di cui 30 condannati all’ergastolo. Inoltre Hamas richiede un ritiro delle forze israeliane da due importanti arterie che attraversano la Striscia di Gaza nella sua lunghezza: la al-Rashid (la strada costiera) e la Sallah a-Din, che corre all’interno. Questo ritiro dovrebbe agevolare il transito di aiuti umanitari per la popolazione. All’inizio della seconda fase, inoltre, dovrebbe entrare in vigore un cessate il fuoco permanente, che sarebbe seguito dalla liberazione degli ostaggi israeliani giudicati da Hamas in età militare.
Le reazioni internazionali alla situazione in Medio Oriente
Il leader della maggioranza al Senato, Chuck Schumer “ha fatto un bel discorso e penso che abbia espresso serie preoccupazioni condivise non solo da lui, ma da molti americani”. Lo ha affermato il presidente americano Joe Biden, all’indomani del discorso di Schumer al Senato, nel quale ha esortato Israele a tenere nuove elezioni, sostenendo che il premier Benjamin Netanyahu ha “smarrito la via”. Inoltre, il cancelliere tedesco Olaf Scholz visiterà la Giordania e poi Israele questo fine settimana, la sua seconda visita nella regione dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Lo ha annunciato il suo staff.Gli Stati Uniti hanno accolto con favore la nomina di Mohammad Mustafa come nuovo premier dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), ma hanno esortato Mustafa a formare rapidamente un gabinetto per attuare i cambiamenti. “Gli Stati Uniti si aspettano che il nuovo governo si esprima sulle politiche e sull’attuazione di riforme credibili e di ampia portata”, ha detto Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale americano, “un’Autorità palestinese riformata è essenziale per ottenere risultati per il popolo palestinese e stabilire le condizioni per la stabilità sia in Cisgiordania che a Gaza”.
Escalation di tensioni e reazioni nei territori palestinesi
Altre migliaia di palestinesi provenienti dalla Cisgiordania occupata è stato negato l’ingresso a Gerusalemme, dove una massiccia presenza di sicurezza israeliana circonda la moschea. Solo agli uomini di età superiore ai 55 anni e alle donne di età superiore ai 50 anni è permesso entrare nella moschea con un permesso valido, disposizione che rende il sito inaccessibile alla stragrande maggioranza dei palestinesi. Al-Aqsa “rimarrà aperta, qualunque cosa accada” e “non si potrà rinunciare a un granello della sua terra”, ha detto il predicatore, invitando i fedeli a “recarsi in moschea anche per inviare un messaggio a coloro che vogliono danneggiare Al-Aqsa”.La Casa Bianca ha accolto con favore la nomina di Mohammad Mustafa come nuovo primo ministro palestinese e ha esortato il suo prossimo governo ad attuare riforme “credibili e radicali”. “Esortiamo alla formazione di un gabinetto riformista il più rapidamente possibile”, ha affermato in una nota anche Adrienne Watson, portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca. Ventuno persone sono morte a Gaza City in seguito ad un attacco israeliano contro una folla di richiedenti aiuti a Gaza City. Lo riferisce Hamas, come riportato da Aljazeera.