Caso Salis a Strasburgo: Il Richiamo ai Principi dell’Unione Europea
Roberto Salis, padre di Ilaria Salis, ha portato il caso di sua figlia a Strasburgo, sottolineando l’importanza che l’Ungheria, membro dell’Unione Europea, rispetti i diritti umani, lo stato di diritto e le regole dell’UE per garantire un trattamento adeguato degli imputati e un processo equo. Questo richiamo è emerso durante la sua partecipazione alla plenaria dell’Eurocamera, su iniziativa degli eurodeputati italiani Massimiliano Smeriglio e Brando Benifei.
Durante l’incontro con la stampa, Salis ha evidenziato la situazione in cui si trova sua figlia, detenuta a Budapest da oltre un anno con l’accusa di aver aggredito due neonazisti. Ha partecipato anche a un flash mob insieme ad altri politici italiani, esprimendo solidarietà mediante cartelli con la scritta ‘Break the chains’, denunciando il trattamento subito da Ilaria in tribunale, come essere stata portata in aula ammanettata e attaccata a un guinzaglio. La politica italiana presente ha mostrato partecipazione, ma assenti sono stati i deputati europei di altre fazioni politiche.
La Battaglia per un Processo Equo e il Diritto ai Domiciliari
Roberto Salis ha annunciato che a breve si terrà la prima udienza operativa del caso, sottolineando che finora è stata solo una udienza preliminare. Ha dichiarato che durante questa udienza sarà presentata l’istanza per ottenere i domiciliari in Ungheria. Ha evidenziato come siano state avanzate richieste simili per i domiciliari in Italia, ma a causa di problemi di sicurezza legati al caso di sua figlia, è stata preferita la permanenza in Ungheria. Salis ha richiamato una decisione quadro del 2009 che garantisce a tutti i cittadini europei, indipendentemente dal paese in cui commettono il reato, gli stessi diritti riguardo alle condizioni di detenzione alternative.
Oltre alla questione della detenzione, Salis ha denunciato la politicizzazione del caso da parte del governo e delle autorità ungheresi, sottolineando le dure condizioni di detenzione in cui è tenuta sua figlia. Ha ribadito come siano state diffuse informazioni non veritiere da Budapest, come la possibilità per Ilaria di comunicare con la famiglia in cella, o la presunta condanna per reati simili in Italia. Le interferenze del governo ungherese sulla magistratura hanno contribuito a rendere Ilaria ‘agitata e demoralizzata’. Salis ha anche sottolineato la necessità di un’azione diplomatica efficace per risolvere il caso, evidenziando un cambio di atteggiamento dopo che il caso è diventato di dominio pubblico.