Carlo Calenda: la lotta politica e i dissensi nel campo progressista
Carlo Calenda ha espresso preoccupazione riguardo ai recenti sviluppi nel campo politico progressista, evidenziando il tentativo di Giuseppe Conte di assumere un ruolo predominante. Calenda ha sottolineato la mancanza di trasparenza nelle decisioni prese, affermando: “Io avevo sentito Elly Schlein per capire il candidato sostenuto dal loro schieramento, ma ci hanno presentato una coalizione con un veto su Azione imposto da Conte.”
In risposta alla situazione in Basilicata, Calenda ha affermato di valutare attentamente le azioni future insieme a Marcello Pittella. Ha criticato la candidatura di Domenico Lacerenza come inadeguata, sottolineando la mancanza di esperienza politica e di un reale desiderio di vincere. Calenda ha evidenziato il disaccordo all’interno del Partito Democratico lucano, definendo la situazione “da dilettanti allo sbaraglio”.
Le implicazioni della situazione politica in Basilicata
Calenda ha sollevato preoccupazioni più ampie riguardanti il rapporto tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico, sottolineando la presenza di veti sulle coalizioni che coinvolgono Azione. Ha criticato la linea del PD di concedere a Conte il controllo sulle coalizioni, definendola inaccettabile per Azione. Calenda ha evidenziato un cambiamento di rotta nel campo progressista, affermando che il PD è stato “addomesticato” dal populismo anziché riuscire a influenzarlo.
Quando interrogato sulle azioni future, Calenda ha ribadito l’impegno di Azione a sostenere le proposte politiche ritenute valide, ma ha espresso preoccupazione riguardo alla direzione politica attuale. Ha affermato che se Conte continuerà a guidare l’opposizione, il coordinamento politico sarà compromesso. Calenda ha previsto che il PD si allineerà a Conte su varie questioni, inclusa la politica estera, sottolineando una possibile candidatura di Conte alle elezioni politiche future come leader del centrosinistra.
La posizione di Carlo Calenda e l’approccio di Azione
Calenda ha difeso la scelta di Azione di valutare la competenza prima dell’ideologia, sostenendo che questo approccio rispecchia l’impegno assunto con gli elettori. Ha evidenziato la priorità data alla competenza dei candidati, rifiutando il sostegno a figure politiche populiste o estremiste. Calenda ha sottolineato l’importanza di un confronto aperto e basato sul merito nel processo decisionale politico, invitando il PD a riconsiderare i veti imposti da Conte e ad avviare un dialogo costruttivo per il bene comune.