Arrestati tre palestinesi per progettare attentati in Cisgiordania
Una grave minaccia terroristica è stata sventata con l’arresto di tre individui nel cuore dell’Italia. L’operazione condotta dalla Polizia di Stato ha portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre palestinesi accusati di ‘associazione con finalità di terrorismo anche internazionale o di eversione dell’ordine democratico’. Questi individui, come riportato dagli investigatori, non solo si dedicavano al proselitismo e alla propaganda, ma pianificavano attentati, inclusi quelli suicidi, contro obiettivi civili e militari all’estero.
Dettagli sulla pianificazione degli attentati
Nel documento emesso dal gip Marco Billi emergono dettagli inquietanti sulla natura delle attività pianificate dai tre arrestati. Già appartenenti alle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa, con base in territorio israelopalestinese e in Cisgiordania, i sospettati avevano creato e finanziato un’unità operativa militare nota come ‘Gruppo di risposta rapida – Brigate Tulkarem’. Questa struttura, parte integrante dei Martiri di Al-Aqsa, operava non solo in Medio Oriente ma anche sul suolo italiano, con i tre individui residenti nell’Aquila. Le intercettazioni hanno rivelato che Yaeesh, considerato il capo del gruppo e attualmente detenuto in seguito a una richiesta di estradizione da parte di Israele, era il principale artefice delle strategie per gli attentati. Oltre a definire obiettivi e modalità operative, i tre individui pianificavano anche le rivendicazioni, attraverso la produzione di video e comunicati.
Pianificazione dell’attentato in Cisgiordania
Uno dei momenti cruciali delle conversazioni intercettate riguardava la pianificazione di un attentato in Cisgiordania. In una chat tra Yaeesh e un complice, si discuteva dettagliatamente su come portare a termine l’azione. L’idea era quella di filmare l’attentato tramite telecamere montate sui fucili di precisione e sui berretti, al fine di amplificare l’impatto mediatico dell’attacco. I dialoghi riportavano: ‘…Come l’ultima volta però, questa volta ad Avnei c’è molta gente…’, evidenziando la scelta strategica del luogo dell’attacco. Ulteriori dettagli emergono dalle conversazioni: ‘…Prepara qualcosa di forte per Avnei…’, mostrando la determinazione nel causare un impatto significativo. La precisione nell’organizzazione era evidente nei piani per l’acquisto di telecamere e giubbotti di protezione: ‘…Arriveranno la settimana prossima, cosi ogni combattimento, ogni colpo viene filmato…’. Le autorità hanno così evitato un potenziale disastro imminente, mettendo fine alle pericolose intenzioni di coloro che minacciavano la pace e la sicurezza.