Rai: Slittamento del Cda e Le Tensioni tra Pd e M5S
Secondo le anticipazioni de “Il Tempo” del 13 marzo, in casa Rai potrebbe verificarsi un rallentamento nell’iter per il rinnovo dei membri del Consiglio di Amministrazione. Le prossime settimane si preannunciano intense per la televisione di Stato, con un’attenzione particolare che si sposterà sul nuovo assetto dirigenziale che emergerà dopo le Elezioni Europee. Nonostante i tentativi della componente grillina di accelerare i tempi, il processo di nomina dei nuovi consiglieri subirà ritardi, con le votazioni che potrebbero slittare a metà o fine giugno.
Intese e Tensioni: Pd, M5S e la Partita del Cda
Nel panorama politico interno alla Rai, le dinamiche si fanno complesse. Mentre sembra esserci un accordo preliminare nella maggioranza riguardo alla possibile assegnazione delle cariche, la situazione si fa tesa tra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Le incertezze riguardano soprattutto i nomi proposti dal Pd, con una rielezione di Francesca Bria che appare alquanto improbabile, considerando i cambiamenti avvenuti all’interno del partito. Dall’altra parte, il grillino Alessandro Di Majo sembra percorrere la strada della riconferma, mentre le vere trattative si concentrano sulla Commissione di Vigilanza, dove la nomina del presidente del Cda richiede una maggioranza qualificata dei due terzi.
In questo scenario, spiccano le figure di Renzi e Calenda, in grado di influenzare gli equilibri interni. Le trattative si fanno intricate, con difficoltà nel trovare un accordo chiaro tra Pd e 5 Stelle che possa ratificare le decisioni prese dai membri del Cda. Si prospetta dunque un’arena politica agitata, con possibili spostamenti e divergenze che potrebbero caratterizzare il processo di selezione dei nuovi membri del Consiglio di Amministrazione della Rai.