Vittorio Sgarbi: Inchiesta e Richiesta di Rinvio a Giudizio
La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Vittorio Sgarbi, ex sottosegretario alla cultura, in merito a un’indagine che lo accusa di debiti con l’Agenzia delle Entrate per un totale di circa 715 mila euro. L’accusa principale è la “sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte”, con l’ipotesi che la compagna acquistasse quadri all’asta a suo nome. L’inchiesta, emersa a ottobre e conclusa a novembre, si concentra sull’opera “Il giardino delle Fate” di Vittorio Zecchin, venduta per 148 mila euro a nome di Sabrina Colle, partner di Sgarbi.
La Polemica sull’Acquisto dell’Opera d’Arte
Secondo i pm romani, Sgarbi potrebbe essere il vero acquirente dell’opera, partecipando all’asta e utilizzando il nome della compagna per evitare controlli fiscali. Tuttavia, il critico d’arte ha respinto queste accuse, sostenendo che il dipinto fosse un regalo per la sua fidanzata da parte di Corrado Sforza Fogliani. Sgarbi ha affermato di non aver partecipato all’asta e che la compagna ha battuto il quadro, che poi le è stato regalato.
La versione di Sabrina Colle conferma l’amicizia con Sforza Fogliani e il gesto generoso da parte di quest’ultimo. Anche l’avvocato Giampaolo Cicconi ha difeso Sgarbi, sostenendo che il critico non aveva intenzioni di eludere il fisco, specie considerando altri acquisti di opere d’arte a suo nome per milioni di euro. La vicenda resta al centro di una controversia legale che coinvolge Sgarbi e le accuse di non pagamento delle imposte legate a un’asta d’arte.