Alta Tensione nel Mar Rosso: Houthi Lanciano Missile Contro Nave Greca
Alta tensione nel Mar Rosso mentre i conflitti tra fazioni rivali raggiungono livelli critici. Il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) ha confermato che i ribelli Houthi hanno lanciato un missile balistico da una zona controllata nello Yemen verso il cacciatorpediniere Laboon. Fortunatamente, il missile non ha colpito la nave, evitando perdite umane e materiali. In risposta, il Centcom ha dichiarato di aver distrutto due droni lanciati dagli Houthi, sottolineando il pericolo che rappresentano per le navi commerciali e militari. Queste azioni sono volte a garantire la libertà di navigazione e a proteggere le acque internazionali.
Il Mar Rosso diventa teatro di scontri sempre più intensi, con una nave militare greca nella missione dell’Unione Europea che ha aperto il fuoco su due droni. La fregata Hydra ha agito nel Golfo di Aden, utilizzando il cannone principale per respingere l’attacco. La missione nel Mar Rosso è iniziata da Gibuti e ha visto un’altra nave, il cacciatorpediniere Caio Duilio della Marina Militare italiana, abbattere due droni nemici. Questi episodi sono considerati atti di autodifesa, necessari per contrastare le minacce in evoluzione continua.
Ministro della Difesa: “Sfida in Evoluzione nel Mar Rosso”
Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha evidenziato l’evoluzione costante degli attacchi nel Mar Rosso. Durante il LETExpo 2024, ha sottolineato la bravura degli equipaggi nel contrastare gli attacchi dei droni. Crosetto ha descritto la situazione come una sfida che si modifica settimana dopo settimana, richiedendo un’attenzione costante. La sicurezza dei “choke points” globali, tra cui il Mar Rosso, è cruciale per garantire la stabilità economica e la navigazione sicura.
Il Ministro ha chiarito che, nonostante gli Houthi affermino che gli attacchi non siano collegati alla guerra a Gaza, l’impatto si ripercuote sull’economia italiana e europea. Crosetto ha sottolineato l’importanza di integrare approcci militari con trattative politiche e diplomatiche per risolvere la situazione. Le prossime settimane saranno cruciali per affrontare questa crisi, che mette in pericolo non solo la regione, ma anche l’equilibrio economico e politico internazionale.